Colosseo, Volpe: "Sull'Arena soprintedenza al lavoro". Franceschini: "La ricostruzione si farà" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Colosseo, Volpe: “Sull’Arena soprintedenza al lavoro”. Franceschini: “La ricostruzione si farà”

Sulla ricostruzione dell’arena del Colosseo, la soprintendenza archeologica di Roma è concretamente al lavoro e si conta di arrivare «in alcuni mesi» alle procedure di gara, tanto più che i fondi per la realizzazione del progetto «sono già disponibili». Lo conferma il presidente del consiglio superiore dei beni culturali Giuliano Volpe, a capo anche della commissione paritetica Mibact – Roma Capitale che a dicembre scorso ha dato l’ok all’idea lanciata dal ministro Franceschini. Si tratta di un progetto complesso, spiega oggi l’archeologo, con alcuni «problemi tecnici da affrontare in via preliminare», tra cui quello del «raccordo tra la parte di arena che è gia ricostruita e che si trova ad una quota più bassa di quella originaria di età flavia» e di un drenaggio di acque nei sotterranei. Il progetto, che fa capo al soprintendente Francesco Prosperetti, fa notare Volpe, «è comunque in fase di elaborazione, per cui si conta in alcuni mesi di passare alle procedure di gara». L’idea, anticipa, potrebbe essere quella di mettere in gara un progetto preliminare con la possibilità di un miglioramento del progetto da parte del partecipante. In ogni modo, ribadisce, «quello che conta è che il ministro è fortemente determinato. L’arena quindi si realizzerà, anche se ci vorrà tempo, »forse qualche anno«, azzarda Volpe. I particolari si chiariranno via via, ma l’obiettivo, ribadisce, »è quello di ricostruire in maniera corretta, per far capire come si svolgevano i giochi gladiatori«. Nel’anfiteatro Flavio così come è adesso, come ha ricordato oggi Franceschini, c’è già un ascensore che è una ricostruzione in legno della macchina scenica che serviva per portare le belve dai sotterranei all’arena di combattimento. E non è escluso che nel progetto di ricostruzione dell’arena si preveda l’allestimento di altri ‘ascensorì di questo tipo. »Nell’antichità c’erano vari strumenti – spiega – e anche gli effetti scenici erano di vario tipo, per esempio per portare all’improvviso i gladiatori sulla rena«. Per riparare gli spettatori dal sole c’erano invece i velaria, ovvero dei grandi teli, sorta di vele, che erano comandante proprio da marinai della flotta imperiale. Al momento però, chiarisce Volpe, la ricostruzione dei velaria »non è all’ordine del giorno, il loro funzionamento si può comunque spiegare ai visitatori«. Nel complesso, conclude, si tratta di un intervento economicamente »impegnativo«, ma Franceschini ha già provveduto: »ci sono fondi ad hoc per grandi interventi di recupero e lui ne ha destinato una parte al progetto. Personalmente, comunque, non escludo che si possano trovare anche altre fonti di finanziamento«.

Non è più solo un’idea, la copertura dell’arena del Colosseo «si farà». Il ministro della cultura Franceschini, che a novembre 2014 aveva lanciato l’idea sposando una suggestione dell’archeologo Daniele Manacorda, lo annuncia alla platea del XIX congresso nazionale del Fai, riunita a Roma per lanciare come ogni anno alla politica spunti e proposte a salvezza del patrimonio d’arte. «Ricostruire l’arena come è stata fino all’Ottocento è un modo per tutelare il monumento», sostiene il ministro, per renderlo più accessibile e più facilmente comprensibile ai visitatori. «E lo faremo». Di più non aggiunge. Ma dopo l’ok arrivato alla fine di dicembre dalla commissione paritetica Mibact- Roma Capitale, la soprintendenza archeologica di Roma sta ora lavorando concretamente alla definizione di un progetto fattibile. Con buona pace delle tante polemiche che accompagnarono il primo annuncio, insomma, si procede, anzi, si entra nel vivo. Franceschini ha del resto dalla sua parte il presidente del consiglio superiore dei beni culturali, l’archeologo Giuliano Volpe, capo tra l’altro della commissione paritetica Mibact -Comune che ha dato l’ok all’idea. «Anche nella tutela – dice- bisogna evitare i conservatorismi, servono ricostruzioni, anastilosi, strumenti che aiutino la comprensione e la fruizione». E la ricostruzione dell’arena del Colosseo, sottolinea, può «migliorare la comprensione e la fruizione del monumento». Mentre dall’inizio si è detto favorevole l’ex soprintendente Adriano La Regina, definito il ‘signor nò durante la gestione Rutelli per la sua intransigenza («In fondo il Colosseo nasce proprio come un’arena»). Quindi si parte. Obiettivo ripristinare il pavimento dell’anfiteatro Flavio, con una nuova arena che chiuda il labirinto di sotterranei oggi scoperchiati al sole, per ospitare spettacoli o anche solo per passeggiare nello spazio immenso dell’anfiteatro calpestato dai gladiatori duemila anni fa, e spingersi poi nei sotterranei bui come allora, destinati alle belve, ai feriti, agli addetti alle attività sceniche. «Un posto da scoprire con meraviglia e dove si potrebbe dare vita a rappresentazioni uniche al mondo, con diritti tv sufficienti per restaurare tutta l’area archeologica centrale», ripete Franceschini alla platea del Fai, che ripetutamente lo applaude. «È offensivo? È invasivo?No – allarga le braccia il ministro – è un modo di tutelare, e lo faremo».

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