Ostia, il Tar boccia i varchi ma è tregua balneari-Campidoglio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ostia, il Tar boccia i varchi ma è tregua balneari-Campidoglio

«Io non voglio fare la guerra, ma se dobbiamo farla la faremo». Lo sceriffo riluttante del litorale romano Alfonso Sabella lo dice all’inizio di una giornata che vedrà invece un accordo con i balneari sull’apertura dei varchi di accesso al mare di Ostia. Una battaglia sulla quale il Campidoglio e il magistrato-assessore alla Legalità si sta spendendo a fondo. E che non si ferma per il decreto del Tar che ieri si è pronunciato contro l’apertura di due accessi in altrettanti stabilimenti. «C’è una disponibilità ad aprire cinque varchi a mare entro lunedì», ha detto Sabella, che intende arrivare a 10-12 entro il primo maggio. «Lunedì daremo comunicazione dell’apertura di altri cinque. Due sono già aperti», ha confermato il presidente di Federbalneari Renato Papagni. La riunione della Giunta con in testa il sindaco Ignazio Marino si è svolta stamani a Ostia, un ulteriore segnale dopo la presenza del sindaco e di Sabella tre giorni fa alle demolizioni dei chioschi abusivi sul litorale e all’apertura dei primi varchi. E l’amministrazione intende aprire un altro fronte, quello delle concessioni balneari, toccate anche da inchieste degli ultimi anni su presunte infiltrazioni mafiose negli uffici del X Municipio che rilasciano le autorizzazioni. «Se i varchi non saranno aperti noi siamo pronti anche a ritirare in parte le concessioni», ha detto Marino, che ha promesso di andare avanti con le demolizioni. «Sicuramente entro la prossima stagione balneare, ovvero nel 2016, il ‘lungomurò di Ostia non ci sarà più», ha promesso ancora l’assessore alla Legalità con delega al litorale Sabella. Al suo posto inizieranno a essere messe delle siepi, ha confermato anche il leader dei balneari Papagni, «già in questa stagione». «È la cosa che credo interessi di più ai cittadini: la possibilità di vedere il mare e poterne fruire», dice Sabella. Il magistrato antimafia non è preoccupato dallo stop del Tar Lazio ai varchi negli stabilimenti La Rotonda e Marechiaro. «I giudici hanno sancito un principio importante perchè hanno detto che nelle planimetrie allegate alle concessioni non sono segnati i varchi – dice Sabella -. Siccome in tutte le concessioni, nessuna esclusa, è previsto che l’amministrazione, senza dover pagare alcun indennizzo se non qualcosa di simbolico al concessionario, può revocare in tutto o in parte le concessioni al fine di consentire l’uso pubblico del mare, è chiaro che se non si riuscirà ad individuare i varchi evidentemente ne individueremo altri».

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