Verso l'accordo su Altaroma, Fabiana Balestra nel cda | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Verso l’accordo su Altaroma, Fabiana Balestra nel cda

– Potrebbe sciogliersi venerdì il nodo di AltaRoma, la società che promuove la moda nella Capitale. Dopo lo scontro tra i soci sulla composizione del Cda – sfociata anche nell’ipotesi, ventilata, di scioglimento della società -, dopodomani si riunirà l’assemblea di AltaRoma. In vista di questa data i soci, Camera di Commercio, Comune di Roma e Regione Lazio, sono al lavoro per presentarsi con una proposta condivisa. Dal nuovo Cda dovrebbe scomparire il nome di Massimo Tabacchiera, fatto dall’ente camerale e su cui i soci si erano trovati in disaccordo, ed entrare quello di Fabiana Balestra, rappresentante di Federlazio moda e figlia dello stilista Renato Balestra. E le novità potrebbero non terminare qua. Nel quadro dell’accordo a cui i soci stanno ancora lavorando, infatti, potrebbe cambiare non solo uno dei cinque membri del cda inizialmente proposto. L’obiettivo: trovare un equilibrio tra il mondo della moda locale e quello nazionale. «Lavoriamo su un’ipotesi unitaria in vista dell’assemblea dei soci di AltaRoma di venerdì che dia seguito anche alle sollecitazioni e ai propositi dei soci di investire sui giovani, sull’ internalizzazione e sullo sviluppo della moda a Roma. La proposta unitaria a cui stiamo lavorando ha come obiettivo quello di essere presentata venerdì mattina», ha affermato l’assessore alla Roma Produttiva Marta Leonori al termine di un incontro, convocato su altro tema, con rappresentanti di Regione e Camera di Commercio. «Oggi abbiamo fatto una riunione su altro – ha confermato il presidente dell’ente camerale, azionista di maggioranza, Giancarlo Cremonesi -. Però credo ci siano i presupposti per una soluzione unitaria anche su AltaRoma». Se l’intesa andasse in porto, come sembra, potrebbe restare come presidente Silvia Venturini Fendi. E AltaRoma potrebbe tornare a sperare nell’aiuto finanziario del Governo. Il viceministro dello sviluppo economico Carlo Calenda infatti, a marzo, nell’ambito della diatriba sul consiglio di amministrazione, non aveva esitato ad affermare che «non ci sono le condizioni per un intervento del Governo a sostegno del rilancio di AltaRoma. Appare evidente che la Camera di Commercio di Roma non condivide il percorso ipotizzato, a partire dalla nomina di un cda di altissimo profilo e competenza».

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