Metro C più vicina al centro di Roma con la fermata ai Fori: la promessa di Improta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Metro C più vicina al centro di Roma con la fermata ai Fori: la promessa di Improta

– La metro C si avvicina sempre più al centro di Roma. Tra fine giugno e metà luglio aprirà al pubblico la seconda tratta della terza linea metropolitana della Capitale, da Centocelle a Lodi. E a metà 2016 sarà inaugurata la stazione San Giovanni, far due anni la linea dovrebbe arrivare ai Fori Imperiali. E si punta ad arrivare alla Farnesina in vista della candidatura della Città Eterna alle Olimpiadi 2024. Intanto al ministero dei Trasporti è stato già depositato un progetto da 1,3 miliardi per la tratta che dai Fori imperiali porterà a San Pietro. «L’arrivo a Lodi dà un significato diverso visto che si trova a poche centinaia di metri dalla stazione San Giovanni e quindi dalla linea A», dice il presidente di Roma Metropolitane Paolo Omodeo Salè subito dopo aver dato l’annuncio dell’imminente apertura della fermata Lodi. La prima tratta della metro C, da Monte Compatri/Pantano a Centocelle, è stata inaugurata il 9 novembre del 2014. La seconda tratta, che va da Centocelle a Lodi, è lunga 5,4 km e prevede sei stazioni: Mirti, Gardenie, Teano, Malatesta, Pigneto e Lodi. E oggi i vertici del consorzio Metro C hanno fatto un sopralluogo nelle nuove fermate con tanto di viaggio sul treno ‘driverless’, ovvero senza conducente. Un’occasione per mostrare quanto fatto in questi 8 anni lavori «sotterranei» – «Di questa metropolitana ne esistono pochi esempi al mondo. E per di più è realizzata da società tutte italiane» dicono – ma anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa dopo che la Corte dei Conti aveva definito la linea «la più cara e lenta del mondo». «Quest’opera è finanziata ad oggi fino a Colosseo-Fori imperiali. E il costo complessivo è di poco inferiore a 3 miliardi di euro – afferma Franco Cristini, presidente del consorzio Metro C che racchiude le aziende Astaldi, Vianini Lavori, Ansaldo Sts, Cmb, Ccc – Questo significa poco meno di 140 milioni a chilometro. Sfido chiunque a dimostrare che questo costo non sia in linea o addirittura inferiore a quello di realizzazione di altre metropolitane in Europa». Quanto ai ritardi «nei tempi ci sono stati degli allungamenti dovuti essenzialmente al fatto che ci sono state delle varianti – aggiunge Cristini – Quarantacinque in totale e tutte ordinate dall’amministrazione e quindi per fatti indipendenti dalla volontà dei costruttori». Fino a lanciare un Sos ed arrivare a denunciare «fatture emesse e non pagate per un importo molto rilevante di 132 milioni di euro, oltre a 57 milioni di mancata contrattualizzazione di lavori ordinati e già eseguiti».

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