Roma e il suo Natale tra stravaganti esibizioni e nuove proposte di abbellimento | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma e il suo Natale tra stravaganti esibizioni e nuove proposte di abbellimento

natale_romaIl giorno 21 Aprile Roma festeggia il suo Natale che, secondo la leggenda, ebbe luogo nell’anno 753 a.C. per mano del suo fondatore Romolo, così come il letterato Varrone ci narra. E per questo giorno particolare la Città Eterna si prepara con eventi ed esibizioni curiose e stravaganti. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo tutto fa brodo, come si suol dire, e così ecco fiorire iniziative volte a catturare l’attenzione dei romani e non. Il GRAF (Gruppo Romano Amici della Ferrovia) ha lanciato l’idea del Tram Storico, con la vettura “907”, classe 1928, che ha accompagnato i curiosi e gli appassionati nel cuore del centro storico tra Porta Maggiore e Valle Giulia (zona Villa Borghese). Il tram risulta l’esemplare più antico ed unico in circolazione nel percorso ferroviario cittadino. Durante questo tour i visitatori hanno avuto modo di effettuare diverse soste per fotografare i punti più caratteristici dell’itinerario. Il Gruppo Storico Romano invece ha dato vita al Circo Massimo e al Colosseo ad una rievocazione del Natale di Roma mettendo in scena costumi e scene di vita legate all’Urbe di 2000 anni fa. Gladiatori, Centurioni ed Ancelle hanno sfilato su via dei Fori Imperiali, trasformatasi per l’occasione in una passerella storica. E’ stata inoltre progettata una moderna illuminazione al Led che vede i Fori di Traiano, Augusto e Nerva sotto una nuova veste. Così Vittorio Storaro (Direttore della Fotografia ed ideatore insieme a sua figlia, l’Architetto Francesca) ha spiegato l’importanza dell’evento: “La partenza permanente sta nel rapporto tra luci e ombre con tanti punti intermedi dotati di grande capacità espressiva”. Per questa ricorrenza che vede la Capitale protagonista assoluta, ci saranno visite guidate gratuite in varie zone della città che permetteranno di scoprire la storia di determinati luoghi: i Mercati di Traiano, Villa Borghese e la Galleria d’Arte Moderna. Non mancheranno inoltre gli spettacoli al Foro di Cesare e al Foro di Augusto a cura di Piero Angela e di Paco Lanciano in 8 lingue. Ma quale storia si cela dietro a questa commemorazione? Come detto all’inizio, lo scrittore Varrone, ci ha illustrato vari elementi che si mischiano a leggende o convenzioni ma che fungono da base a questo anniversario. La data del 21 aprile ad esempio, è stata presa sulla base di calcoli astrologici fatti dall’amico del letterato, Lucio Taruzio. E da questa data parte la cronologia romana e quindi il conteggio degli anni che, con espressione latina, si definiva “Ab Urbe condita” ossia “dalla fondazione della Città”. Il primo imperatore a far celebrare il Natale di Roma fu Claudio nel 47 d.C., ossia ottocento anni dopo la fondazione. Fu Filippo l’Arabo nel 248 a celebrare invece il primo millennio della Città e ancora oggi ci sono monete antiche a testimonianza dell’evento. Con l’avvento del Cristianesimo l’idea millenaria dell’Urbe assunse un valore più metafisico. Nel periodo risorgimentale la celebrazione del Natale di Roma venne “ripristinata” come tradizione da festeggiare e ricordare. Si narra che tra i rivoluzionari mazziniani e garibaldini ci fu una vera e propria baldoria, durante la primavera del 1849, quando la neonata Repubblica Romana aveva rovesciato il potere Papale e presso i Fori vi furono banchetti e brindisi per ricordare la fondazione della città eterna. Più tardi, sotto il fascismo, Benito Mussolini durante un comizio tenutosi a Bologna, proclamò il Natale di Roma come festa ufficiale. Nel 1923 e più precisamente il 19 aprile, venne approvato dal Consiglio dei Ministri un decreto-legge voluto dal Duce che aboliva il 1° maggio come festa dei lavoratori, anticipandola proprio al 21 aprile, in concomitanza col Natale Capitolino. Solo nel 1945, il 1° maggio tornò ad essere considerato il giorno dei lavoratori e la festività del Natale di Roma, che era divenuta festa nazionale, venne limitata alla sola Capitale. Auguriamoci che questa ricorrenza possa sempre essere “sentita” dai romani come una tradizione storica della Capitale d’Italia. Stefano Boeris

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