Bocciati il sacrario per Graziani e via Almirante, la destra all'attacco: "Scure bolscevica" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bocciati il sacrario per Graziani e via Almirante, la destra all’attacco: “Scure bolscevica”

La vicenda del mausoleo per il comandante militare fascista era finita lo scorso anno anche sulla stampa internazionale, provocando interventi parlamentari e manifestazioni. Storace ha parlato di «propaganda di Zingaretti per il 25 Aprile» e sottoscritto un'interrogazione

A due giorni dal 70/esimo anniversario della Liberazione la Giunta regionale del Lazio ha revocato il finanziamento per un monumento al Milite Ignoto che il Comune di Affile (Frosinone) ha dedicato al gerarca fascista Rodolfo Graziani. Nello stesso giorno il Consiglio comunale di Roma Capitale ha bocciato la proposta di intitolare una via della Capitale allo storico leader del Movimento sociale italiano (Msi) Giorgio Almirante. E su Twitter Francesco Storace commenta: «Zingaretti come la Boldrini contro il comune di Affile, stavolta. Marino contro una strada per Almirante a Roma. 25 aprile, sole fortissimo». La polemica tra (centro) sinistra e (centro) destra si concentra sulla memoria storica, in vista di sabato 25 Aprile. La Giunta del Lazio guidata dal governatore Nicola Zingaretti ha tolto all’amministrazione di Affile i poco più di 34 mila euro destinati a un Sacrario al Milite Ignoto, costato 125 mila euro. Il Comune del piccolo centro ciociaro l’ha intitolato al maresciallo Graziani, nato nella vicina Filettino e accusato di aver usato i gas contro le popolazioni africane prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Il gerarca divenne poi ministro della Guerra nella Repubblica di Salò e nel 1945 fu condannato per collaborazionismo. La Regione aveva chiesto di annullare la delibera comunale. «Si è trattato di un vulnus amministrativo cambiare in corso d’opera gli obiettivi di un finanziamento ricevuto – ha detto Zingaretti- In secondo luogo, c’è una questione etica perchè lo Stato non può finanziare monumenti a persone come Graziani». La vicenda del mausoleo per il comandante militare fascista era finita lo scorso anno anche sulla stampa internazionale, provocando interventi parlamentari e manifestazioni. Storace ha parlato di «propaganda di Zingaretti per il 25 Aprile» e sottoscritto un’interrogazione. In comune con il maresciallo Almirante ha la militanza per Salò. Due mozioni presentate da esponenti di Forza Italia e di Fratelli d’Italia volevano ricordare il leader Msi con una strada di Roma. In Consiglio la maggioranza di centrosinistra ha detto no. Di «scure bolscevica» hanno parlato Fdi e Forza Italia. «Ritenevo che i tempi fossero maturi per una riflessione politica scevra da preconcetti e ideologie politiche», ha aggiunto Dario Rossin, consigliere di Fi. Intanto il Comune sta mettendo a punto la celebrazione di sabato a 70 anni dalla Liberazione dal nazifascismo, che dopo molto tempo tornerà in piazza del Campidoglio. Una grande festa di piazza per «la storia più bella», ha detto l’assessore con delega alla Memoria Paolo Masini. Memoria che sarà onorata anche con il Museo della Shoah. Il Cda della Fondazione – con Comune, Regione e Comunità ebraica – ha superato lo stallo di qualche mese fa: il presidente Leone Paserman si era dimesso per i ritardi nell’aggiudicazione della gara. Dimissioni ritirate oggi, ha riferito il sindaco Ignazio Marino. Dal cda ok alla sede temporanea del Museo nella Casina Vallati, prima di quella definitiva a Villa Torlonia, già residenza di Benito Mussolini.

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