Pineta Sacchetti, parrucchiere di 50 anni ucciso a sassate: ipotesi rapina finita male | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pineta Sacchetti, parrucchiere ucciso a sassate: gli inquirenti vagliano tutte le ipotesi

– Ucciso a sassate e lasciato seminudo per terra tra la vegetazione della Pineta Sacchetti, alla periferia di Roma, luogo di notte di prostituzione maschile. È giallo sulla morte di Mario Pegoretti, parrucchiere 61enne originario di Merano, trovato cadavere stamattina da un passante che faceva jogging nel parco, nei pressi della biblioteca. Quando lo ha visto riverso per terra ha dato subito l’allarme al 112. Il volto sfigurato dalle numerose ferite non hanno lasciato dubbi sull’ipotesi dell’omicidio. La vittima sarebbe stata colpita ripetutamente con violenza con un grosso sasso. Quando è stato trovato, in un posto molto appartato, era nudo dalla vita in giù e coperto con una giacca. Addosso non aveva nulla: nè soldi, nè cellulare, nè documenti. Probabilmente li ha portati via chi lo ha ucciso. Sulla vicenda indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci. Dai primi accertamenti sembrerebbe che il decesso risalga alla tarda serata di ieri o alla notte. A quanto ricostruito, Pegoretti era separato e viveva da 9 anni con due amici in zona Tuscolana, molto distante da Pineta Sacchetti. È stato visto l’ultima volta ieri sera. Ha detto che stava andando al cinema ma non è più rientrato a casa. Al vaglio degli investigatori ci sono i tabulati telefonici per ricostruire gli ultimi spostamenti del parrucchiere e capire se aveva preso appuntamento con qualcuno nella pineta, di notte luogo di prostituzione maschile e trans. L’ipotesi è che dietro l’omicidio ci sia un incontro finito male, magari sfociato in una rapina. Poco distante sarebbe stata trovata la sua auto. E sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del municipio XIII Valentino Mancinelli sottolineando «il tema della sicurezza del parco regionale del Pineto». «L’area, situata nel Municipio XIV ma prospiciente l’abitato dell’Aurelio – ha detto – non è recintata e diventa luogo di ritrovo di sbandati e delinquenti. Mercoledì avevamo posto tale problema al prefetto Gabrielli in visita al municipio chiedendo una maggiore presenza delle forze dell’ordine. L’installazione in corso di un impianto di videosorveglianza e il lavoro svolto dalla rete costituita da tante associazioni di quartiere rischia di essere vano se non sostenuto da chi è deputato al controllo del territorio e al contrasto delle illegalità. In settimana si terrà il primo incontro del comitato locale per l’ordine e la sicurezza istituito dal Prefetto – ha sottolineato Mancinelli – chiederò che si tratti proprio questo tema che è ormai una vera e propria emergenza».

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