Giustizia, Cgil: "Martedì sciopero dei precari" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Giustizia, Cgil: “Martedì sciopero dei precari, a rischio 3mila lavoratori”

Domani, martedì 28 aprile, Cgil e Fp Cgil saranno in piazza a Roma per chiedere il riconoscimento del lavoro dei 2.650 tirocinanti della giustizia che da cinque anni operano nei tribunali di tutta Italia e che il Primo maggio rischiano di essere mandati a casa. I lavoratori tirocinanti della giustizia – ex cassintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati – dal 2010 svolgono tirocini formativi negli uffici giudiziari del Paese – e, supplendo alla grave carenza di organico del comparto, garantiscono la prosecuzione delle attività con una retribuzione al di sotto della soglia di sussistenza. La forma del tirocinio per Cgil e Fp Cgil – spiega una nota – è stata utilizzata in modo improprio per mascherare veri e propri rapporti di lavoro subordinato: l’attività lavorativa deve essere riconosciuta attraverso un percorso di contrattualizzazione. Per questo, dopo le iniziative territoriali dello scorso 17 aprile, la mobilitazione di confederazione e categoria continua domani con una manifestazione nazionale a Roma, articolata in due presidi: dalle 10.00 alle 13.00 in piazza Cairoli (lato Ministero della Giustizia) e dalle 14.00 alle 19.00 in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati.APR – I lavoratori cosiddetti «tirocinanti della giustizia» sono 2.650 ex cassintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati ed inoccupati, che dal 2010 ad oggi hanno usufruito dei tirocini formativi negli uffici giudiziari del nostro Paese. Sono le cifre fornite dalla Cgil, in vista della manifestazione domani a Roma dei precari della giustizia. Il loro impiego – spiega il sindacato – ha garantito la prosecuzione delle attività negli uffici giudiziari, tamponando le carenza di organico: ad oggi, infatti, vi sono circa 9.000 posti scoperti sul territorio nazionale, con punte del 30% in alcuni grandi uffici. L’attività dei tirocinanti spiega il sindacato, «inizialmente è stata retribuita con un’integrazione all’ammortizzatore di circa 240 euro mensili; poi, dal 2013 i tirocinanti hanno svolto la formazione direttamente con il Ministero della Giustizia in virtù di un apposito emendamento alla legge di stabilità», che ha previsto «un finanziamento di 7.500.000 euro per circa 3.000 lavoratori». Nella legge di stabilità 2013 il finanziamento è salito a 15.000.000 euro e le ore da effettuare sono state raddoppiate. Ma nel 2014, a causa di una cattiva gestione da parte del Ministero e della misteriosa scomparsa dei fondi – poi recuperati grazie all’intervento del sindacato -, sono state espletate solo 300 ore. Le restanti 160 sono state rimandate al 2015 dal decreto milleproroghe, che ha spostato la dead line dal 31 dicembre 2014 al 30 aprile 2015. Ad oggi sono previste solo 110 ore fino a fine mese e ne mancano ancora 40 all’appello: l’equivalente di circa 1 milione di euro, risorse che al momento non possono essere utilizzate per la mancanza dei necessari strumenti legislativi«.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login