Salario accessorio, Cgil: "Tagli fino a 200 euro". Sel: "Ok dell'aula alla sospensione dell'atto sulla scuola" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Salario accessorio, Cgil: “Tagli fino a 200 euro”. Sel: “Ok dell’aula alla sospensione dell’atto sulla scuola”

«La prima busta paga dei dipendenti capitolini che vede l’applicazione a regime dell’atto unilaterale conferma il disastro annunciato per le retribuzione dei lavoratori e sconfessa le previsioni dell’amministrazione. Tutto questo in applicazione dell’atto unilaterale come conseguenza dell’esito referendario. Ad aprile infatti i lavoratori di Roma capitale hanno visto diminuire in modo consistente le proprie retribuzioni perdendo in alcuni casi oltre 200 euro». Lo annuncia in una nota il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola. «Oltre al taglio delle retribuzioni ad alimentare il caos, i limiti e le incongruità del sistema di valutazione previsto dall’amministrazione, che aggiunto alle insostenibili condizioni di lavoro rendono sempre più esplosiva la situazione – continua -. Ci aspettiamo che domani alla ripresa del confronto tutti i soggetti a partire dall’amministrazione mettano in atto azioni immediate per uscire da questa condizione drammatica per i lavoratori e i servizi ai cittadini. La situazione che registriamo tra i dipendenti impone interventi di emergenza non più rinviabili per salvare il salario e superare il caos organizzativo. I lavoratori non posso più aspettare sarebbe da irresponsabili non individuare domani soluzioni».«Sospendere l’atto unilaterale sul salario accessorio con riferimento al settore educativo e scolastico, al fine di condurre a termine il presente anno scolastico evitando stravolgimenti per i bambini e le insegnanti, in attesa della definizione del nuovo modello organizzativo. È quanto prevede la mozione approvata in Assemblea capitolina, presentata dal Gruppo Sel». Lo annuncia il capogruppo Sel Giancluca Peciola, primo firmatario della mozione, «Il ritorno dell’atto unilaterale continua a provocare molti disagi alle insegnati ed educatrici, alle famiglie, ed anche ai Municipi. Nell’atto auspichiamo che si arrivi ad un piano di riordino della didattica, frutto di un percorso partecipato con il coinvolgimento delle insegnanti e delle educatrici dei nidi e delle scuole materne e dei genitori. La mozione impegna anche il Sindaco e la Giunta affinchè la trattativa con i sindacati sia incentrata sulla valorizzazione del pubblico impiego e sulla intangibilità dei diritti e delle retribuzioni dei lavoratori», conclude.

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