Atac, troppe assenze per malattia. Il pugno di ferro dell'azienda: 4 autisti licenziati | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Atac, troppe assenze per malattia. Il pugno di ferro dell’azienda: 4 autisti licenziati

, la linea dura dell'assessore capitolino Guido Improta e dell'ad di Atac Danilo Broggi, preannunciata nei giorni scorsi, nomi e cognomi. Intanto ad altri 3 su 9, implicati nello sciopero del 17, sono arrivate le lettere di contestazione

– Il preannunciato pugno duro di Atac, dopo il caos provocato dallo sciopero del 17 aprile con passeggeri che hanno occupato un convoglio della metro A che si era fermato prima dell’inizio dello sciopero, non si è fatto attendere. Seppure non legati a quanto accaduto venerdì scorso oggi l’azienda, per la prima volta nella sua storia, ha licenziato 4 autisti «per scarso rendimento». I quattro hanno totalizzato oltre 900 giorni di assenze (di cui più di 600 per malattia) distribuite in 164 eventi nel periodo 1 gennaio 2013-12 aprile 2015. Il picco individuale è stato di 403 giorni di assenza, di cui 239 per malattia. Una situazione simile a quella di San Silvestro quando i vigili si erano assentati in massa dandosi malati. «Nessuna caccia alle streghe – commenta il sindaco Ignazio Marino – la volontà della nostra amministrazione è elevare l’efficienza della nostra azienda di trasporti dalla quale dipende la qualità della vita di milioni di romane e romani». Nello specifico, un autista è risultato assente per 163 giorni, uno 214, un altro per 162 e il quarto per 403 giorni. Atac fa notare che «la percentuale dei giorni di malattia, tra il 67 e il 74%, sono ricadenti in contiguità con i giorni di riposo/festività. »L’attività rientra nell’ambito di un piano di monitoraggio che l’azienda sta svolgendo sull’andamento delle assenze per malattia – spiegano da Atac – Tale analisi, motivata dalla necessità di migliorare la produttività, come espressamente previsto nel piano industriale, si focalizza sui dipendenti che hanno totalizzato un numero di assenze per malattia superiore alla media registrata nella propria categoria di appartenenza«. Insomma, la linea dura dell’assessore capitolino Guido Improta e dell’ad di Atac Danilo Broggi, preannunciata nei giorni scorsi, ha per ora 4 nomi e cognomi. Intanto ad altri 3 su 9, implicati nello sciopero del 17, sono arrivate le lettere di contestazione dell’azienda: i lavoratori avranno da oggi 10 giorni per mandare le loro controdeduzioni. L’Ugl, forte di un successo nello sciopero di venerdì scorso, insorge: »Il licenziamento di 4 autisti è un gesto eclatante – il segretario Autoferrotranvieri Ugl Roma-Lazio Valentina Iori – Lo sciopero del 17 aprile ha messo in vista la disorganizzazione dell’Atac e l’azienda oggi ha risposto individuando 4 capri espiatori che nulla hanno a che vedere con quel giorno, facendo una finta azione di moralizzazione. L’Atac, attaccata perchè incompetente, risponde ‘moralizzandò per riportare l’opinione pubblica dalla sua parte«. E poi, »la malattia – aggiunge – non è sindacabile. Ci devono allora dire anche se qualche medico ha emesso falsi certificati di malattia. Lavoriamo in condizioni di mancanza di sicurezza, non abbiamo riconosciute le malattie professionali e molti non vanno nemmeno in ferie per permettere la copertura dei turni, non avendo quindi il recupero psico-fisico necessario per chi svolge un lavoro come questo, di che stiamo parlando?«. Intanto si avvicina un altro scoglio per Comune e Atac: la copertura dei turni straordinari per il 1 Maggio sulla linea A della metropolitana: »Non c’è il numero di autisti necessario per coprire i turni tra le 21.30 e l’1.30«, fa sapere la Iori.

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