Genny a carogna condannato a 2 anni e 2 mesi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Genny a carogna condannato a 2 anni e 2 mesi

– Due anni e due mesi di reclusione, senza sospensione condizionale della pena, per Gennaro De Tommaso, noto come «Genny ‘a carogna», coinvolto nelle indagini sui fatti di violenza, e non solo, avvenuti il 3 maggio 2014 a Roma poco prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. Episodi non collegati con i tragici fatti culminati nella morte di Ciro Esposito per i quali, ieri, è stato disposto il rinvio a giudizio dell’ex ultrà romanista Daniele De Santis. Il capo ultrà del Napoli è stato invece assolto dalle accuse di aver istigato il lancio di oggetti in campo da parte dei fans napoletani e di violazione della norma relativa all’esposizione di striscioni e cartelli incitanti alla violenza per aver indossato una maglietta con la scritta «Speziale libero». Speziale è il tifoso catanese accusato dell’omicidio dell’ ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuto nel 2007 prima del derby Catania-Palermo. L’immagine di Genny seduto sulla balaustra dello stadio Olimpico che, con indosso la maglia ‘Speziale Liberò, chiede di poter parlare con il capitano del Napoli, Marek Hamsik, fece il giro non solo d’Italia, ma di tutto il mondo. E innescò una valanga di polemiche. La sentenza è stata pronunciata con rito abbreviato dal gup Giulia Proto. De Tommaso, è stato riconosciuto responsabile di aver capeggiato le violenze avvenute tra piazza Mazzini, dove erano attesi i fans viola, e Ponte Milvio e di aver scavalcato la recinzione della Curva Nord dello stadio Olimpico per quella che fu definita la «trattativa» per dare il via, dopo il ferimento di Ciro Esposito, all’inizio della finale di Coppa Italia. Condannati ad un anno ed otto mesi di reclusione (pena sospesa), per resistenza a pubblico ufficiale, altri tre napoletani: Mauro Alfieri, Genny Filacchione e Salvatore Lo Presti. «Genny ‘a carogna» fu arrestato lo scorso settembre dagli uomini della Digos di Roma. Con lui fu fermato anche Massimiliano Mantice, intervenuto anche in soccorso di Ciro Esposito pochi minuti dopo gli spari di Daniele De Santis in via di Tor di Quinto. Entrambi tornarono poi in libertà. Nell’ordinanza d’arresto, il gip parlava di De Tommaso come capo di un gruppo di ultras che segue regole paramilitari. «Ha agito – scrisse il gip nell’ordinanza – per istinto primitivo, carisma e superiorità di posizione, in perfido e attivo disconoscimento sia della sensibilità civile, sia dell’autorità della legge».

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