Doumbia e Florenzi esaltano la Roma, ma il Genoa non c'è | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Doumbia e Florenzi esaltano la Roma, ma il Genoa non c’è

– Totti ancora in panchina, Doumbia ancora il gol. Seconda vittoria consecutiva per la Roma che insegue il secondo posto e quindi la qualificazione diretta alla Champions. Dopo aver espugnato il Mapei Stadium di Reggio Emilia, casa del Sassuolo, la squadra di Rudi Garcia al primo caldo estivo batte all’Olimpico il Genoa al termine di una prestazione non esaltante ma che comunque basta per superare un avversario modesto, e che risente più del previsto dell’assenza del suo talento Perotti. A penalizzare il team di Gasperini è anche un attacco assolutamente evanescente, in cui Niang sembra tornato l’oggetto misterioso dei tempi in cui era al Milan. La Roma invece si esalta con Florenzi, acclamato a fine partita («noi vogliamo undici Florenzi», canta la curva Sud) e autore di un gol spettacolare all’ultimo minuto di recupero. L’esterno romanista strappa il pallone a Tino Costa, si fa 60 metri di corsa con il pallone al piede e poi batte Perin con un bel destro che si infila sotto la traversa. Un premio meritato per colui che già prima di questa prodezza era stato il migliore in campo, nonostante giocasse in un ruolo non suo, quello che nei piani tecnici e dirigenziali d’inizio stagione avrebbe dovuto essere di Maicon, che tra delusione post-Mondiale e problemi fisici sembra ormai essere sparito dall’orizzonte di Trigoria. All’inizio la Roma, che con quella di oggi ha vinto le ultime 6 partite giocate all’ora di pranzo, scende in campo con la stessa formazione che aveva battuto il Sassuolo, e quindi con Totti in panchina e Doumbia al centro dell’attacco. L’ex Cska forma il tridente con l’acquisto invernale Ibarbo, che a volte ‘litigà con la palla, e Gervinho che anche questa volta è stato la brutta copia del ‘crac’ dello scorso campionato. A centrocampo Nainggolan corre da una parte all’altra mentre De Rossi, dopo un inizio incerto, trova i tempi giusti e cuce e rilancia la manovra. Dopo una fase di studio la partita si accende al 25′ con una bella parata di Perin su conclusione di Nainggolan, mentre al 28′ è Florenzi a tirar fuori dal cilindro una conclusione insidiosa. Al 35′ la Roma sblocca il risultato con Doumbia, che capitalizza al meglio il suo unico tiro nello specchio della porta approfittando di un errore di Roncaglia. Poi evita due avversari e segna con un destro che gli regala la sua seconda rete in campionato dopo quella segnata di testa al Sassuolo. C’è ancora il tempo per vedere un altro tiro di Nainggolan neutralizzato con bravura da Perin e poi si va al riposo dopo un primo tempo che, Doumbia a parte, non ha certo divertito i 37mila dell’Olimpico. Nella ripresa Gasperini cambia il Genoa inserendo un giocatore offensivo come Iago Falque al posto del terzino sinistro Tambè, con il passaggio alla difesa a tre. E proprio Falque si rende subito pericoloso, costringendo De Sanctis a una parata decisiva su conclusione ravvicinata. La Roma reagisce prima con una bella ‘sgroppatà di Florenzi sulla destra conclusa con un cross su cui Iturbe ‘svirgolà e poi recriminando su un azione in cui Torosidis viene ammonito per simulazione dopo essere caduto in area: per il greco c’era un fallo ai suoi danni da parte di Roncaglia, ma sono proteste inutili. C’è ancora il tempo di vedere un vero e proprio ‘time out’ concesso dall’arbitro al 78′, per permettere ai giocatori di rinfrescarsi, e poi si assiste all’inutile forcing finale del Genoa (ancora Falque pericoloso con un tiro ‘sporcatò da De Rossi). Si chiude con la pennellata d’autore di Florenzi, uno che anche oggi ha dato l’anima per la Roma: quel che serve per sperare ancora nell’Europa che conta.

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