Municipio II, Elena Improta abbandona la lista Marchini: "Male accompagnati da ex di destra" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Municipio II, Elena Improta abbandona la lista Marchini: “Male accompagnati da ex di destra”

«Un’esperienza bellissima e una grande occasione, in un momento difficile. Un’opportunità di cui sono davvero grata. Questi i miei due anni nella Lista Marchini. Oggi è arrivato il momento di salutarci. Serenamente. Lavorare duro, esserci sempre, manifestare il proprio dissenso, lamentando l’invisibilità del gruppo strategico (o Giunta molto ombra…che dir si voglia), denunciare l’imprudente e poco lungimirante deriva a destra, vuol dire semplicemente fare politica. Non sceneggiate». Così, in una nota, Elena Improta, vicepresidente del Consiglio del Municipio II annuncia il suo addio alla Lista Marchini e il passaggio al Gruppo Misto. «La riduzione della Lista Marchini ad un comitato elettorale o ad un’opposizione molto parlata, mi sta stretta. In Aula e nelle Commissioni del Municipio II mi occupo del territorio fattivamente – rivendica Improta – e sono sempre presente alle riunioni della Direzione. Ho avuto più pazienza di altri (praticamente tutti i consiglieri eletti sono passati ad altro da tempo, con me siamo a -13 eletti e -2assessori ), nell’attendere uno statuto, una struttura e un programma. Pago l’impegno e la trasparenza che nessuno potrà mai togliermi, insieme alla dignità di un dissenso interno, compatibile in qualsiasi movimento democratico». «La Lista Marchini – conclude la vicepresidente – non può essere terra di nessuno, o meglio landa desolata nella quale chiunque trovi asilo (per quanto mi riguarda io fui chiamata da Alfio e non chiesi certo asilo dopo la mia polemica con il PD romano sulle primarie). Male accompagnati o peggio, accompagnati in un percorso politico da una compagnia rabberciata di ex e non FI, NCD, non è cosa né buona né giusta (la famosa battaglia al consociativismo dov’è finita?). Manterrò il mio profilo civico, di ripudio degli estremismi e il senso di responsabilità nell’arginare il populismo. Il mio impegno politico per il territorio resta intatto. Così come il patto con i tanti che mi hanno sostenuto e continuano a farlo».

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