Scup, sgomberata la struttura: attivisti contro le ruspe. Fantino: "Salvaguardare le esperienze" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Scup, sgomberata la struttura: attivisti in corteo, occupato un altro stabile. Fantino: “Salvaguardare le esperienze”, Nieri: “Era priorità?”

corteo scup 70515 Sgomberata un’occupazione storica a Roma, ovvero la Scuola di sport e cultura popolare di San Giovanni. A deciderlo la magistratura per restituire l’edificio al proprietario ma LO SGOMBERO ha visto subito la reazione polemica del vicesindaco Luigi Nieri che su Facebook si è chiesto se veramente Roma <avesse bisogno di questo sgombero>. Immediata la risposta degli attivisti che sono scesi in strada per difendere l’esperienza che andava avanti dal 2012 e, dopo un breve corteo spontaneo tra le strade del quartiere, hanno occupato un nuovo spazio. «Abbiamo occupato uno stabile delle Ferrovie abbandonato da anni. Si trova in via della stazione Tuscolana – dicono gli attivisti – Per il momento le forze dell’ordine hanno sciolto il cordone all’esterno e noi siamo in assemblea. Stasera nasce un nuovo Scup» aggiungono. In difesa dell’occupazione di via Nola anche la mamma di Arturo, 4 anni, un bimbo autistico che a Scup frequentava il corso di Capoeira. <Mio figlio avrebbe preso la cintura verde di Capoeira il 13 giugno – racconta la madre del bimbo – e ora non la potrà prendere. Lui alla scuola materna non ci va perchè il Comune non è stato in grado di predisporre un piano di inclusione scolastica, qui a Scup era la sua unica occasione di socializzazione>. La donna, come gli altri manifestanti, mostra un cartello con scritto <Io sono Scup>, ricordando lo slogan che fece il giro del mondo sui social network dopo la strage del giornale satirico parigino Charlie Hebdo. Dopo l’infiammarsi della polemica sulla necessità di procedere o meno allo sgombero, interrompendo così le attività, il Campidoglio ha precisato che <le operazioni riguardano i provvedimenti stabiliti dall’autorità giudiziaria per la restituzione dell’edificio occupato alla società privata. L’unica competenza del Campidoglio, proprio perchè si tratta di un immobile privato, riguarda le norme urbanistiche>. Meno diplomatico il vicesindaco Luigi Nieri che usa proprio un social network, e cioè Facebook, per domandarsi se quello sgombero fosse davvero una priorità per Roma, <la città ne aveva davvero bisogno? Io non credo>. E anche il suo partito, Sel, ha parlato di <gravità estrema> chiedendo a <tutte le Istituzioni competenti, Regione Lazio, Città Metropolitana e Roma Capitale, di trovare con urgenza uno spazio per consentire a Scup di continuare a svolgere le attività e i servizi finora rivolti ad un’area vasta importante della città>. <Il Sindaco e la Giunta – commenta Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea – sembrano fare il pesce in barile: il Comune ha un’idea di cosa valorizzare e cosa contrastare? Gli sgomberi nella Capitale stanno diventando di ordinaria amministrazione: gli spazi sociali andrebbero difesi e alimentati, non chiusi>. <Per la prima volta Arturo – racconta ancora la madre – avrebbe potuto svolgere un’attività (low cost tra l’altro) senza avere bisogno di un mediatore o di un’insegnante di sostegno. Forse, chi di dovere, avrebbe dovuto avere cura di conoscere cosa le ruspe oggi hanno distrutto>.

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