Spring attitude, quando la musica invade i musei | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Spring attitude, quando la musica invade i musei

Il profumo della primavera sta per rompere il silenzio delle sale museali di Roma: non più soltanto luoghi dove contemplare la bellezza, i musei si trasformano in veri e propri dance floor grazie a Spring Attitude, il festival internazionale di musica elettronica e cultura contemporanea diretto da Andrea Esu, in programma dal 14 al 17 maggio. Accanto al consolidato Spazio Novecento, anche il Maxxi e La Pelanda&Factory saranno le insolite location del festival, ambienti in genere preclusi a questo tipo di eventi, ma che si presteranno ad accogliere le tendenze artistiche giovanili più diverse. Ed è proprio la contaminazione dei linguaggi e degli ambienti uno dei punti di forza di questa sesta edizione, che mira se possibile a superare il successo dello scorso anno e che già rilancia per il 2016 una versione dilatata (con il clou sempre a maggio) con eventi «spalmati» in vari mesi: «Abbiamo fatto arrivare la cultura underground agli spazi istituzionali», ha detto oggi a Roma Giovanni Capalbo, tra gli organizzatori del festival. «Bisogna capire che può nascere un’economia legata a un altro tipo di turismo, più giovanile, da affiancare a quello classico». Oltre 30 tra producer e dj provenienti da tutto il mondo (da John Talabot a Sbtrkt, da Clap! Clap! ai Portico), con una vocazione internazionale che non ha impedito di includere un focus mirato sui talenti nati e cresciuti in Italia; migliaia di abbonamenti venduti, prenotazioni dall’estero e più di 40 ore di musica. Un festival giovane e moderno, dunque, che vuole essere snello e innovativo soprattutto nel modello imprenditoriale e organizzativo che rappresenta: completamente autoprodotto, Spring Attitude ha chiesto alle istituzioni solo l’uso gratuito degli spazi e il sostegno logistico. «Questo festival è l’esempio di un rapporto sano tra pubblico e privato», ha detto l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Roma Giovanna Marinelli. «Le regole del gioco negli eventi culturali vanno cambiate, servono piani di fattibilità consistenti e una forte visione imprenditoriale, in modo tale che il pubblico faccia da supporto». Con eventi in programma dal pomeriggio fino a notte fonda, se non all’alba, Spring Attitude permette anche di rendere la città, ha spiegato ancora l’assessore, «più sicura e vivibile e maggiormente in sintonia con i tempi lunghi del consumo culturale, anche in una prospettiva internazionale, di cui Roma ha molto bisogno». Nei quattro giorni del festival ci sarà spazio per un’offerta culturale diversificata: molti gli appuntamenti anche per il pubblico più adulto e per le famiglie, a cui si aggiunge lo speciale progetto Spring + On, a cura di Caterina Tomeo, che si concentrerà sulla percezione contaminata di suoni, luci e spazio. Nella serata di apertura al Maxxi saranno infatti offerte le performance di tre artisti, il tedesco Robert Henke, l’olandese Edwin van der Heide e i romani Quite Ensemble, che coinvolgeranno il pubblico direttamente «dentro» la sperimentazione artistica, tra esperienza visiva e ascolto attivo.

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