Incendio Fiumicino, sos dei sindacati: “Salute a rischio”, ma Adr smentisce
– Nella zona chiusa del Terminal 3 il pavimento porta ancora i segni dell’incendio divampato la notte tra mercoledì e giovedì. La fuliggine ricopre mattonelle, tavolini e sedie accatastate ai bordi dell’area commerciale al primo piano. Il volto di baristi, operatori e dipendenti è ancora coperto dalle mascherine bianche, per proteggersi dall’odore acre che ancora pervade l’area a cinque giorni dal rogo. Il pronto soccorso dello scalo romano è preso d’assalto da chi, ogni giorno, avverte i sintomi dell’intossicazione. E a preoccupare ora è anche l’allarme amianto, con le foto di presunte lastre di eternit crollate dal tetto di un esercizio commerciale che cominciano a girare tra gli operatori. «Nella zona interessata dall’incendio non è presente amianto», affermano da Aeroporti di Roma, facendo intendere che il materiale fotografato è solo plastica. Rassicurazioni che però non bastano ai sindacati che per domani hanno annunciato uno sciopero di un’ora e cinquanta, dalle 11 alle 12:50, per chiedere maggiore chiarezza sulle misure messe in campo da Enac e AdR riguardo la sicurezza e la salute degli operatori. E in serata arriva un comunicato di Adr a sgomberare il campo dagli equivoci. «All’aeroporto di Fiumicino nessun rischio per la salute: tutti i parametri sono nettamente inferiori ai limiti di legge». È quanto comunica Aeroporti di Roma nel rendere nota la relazione di Massimo Gismondi, Medico Competente del lavoro di Aeroporti di Roma S.p.A.. Adr ha provveduto immediatamente ad avviare le indagini strumentali per il rilievo di inquinanti pericolosi per la salute degli operatori aeroportuali e dei passeggeri. A tal fine ha incaricato la società HSI Consulting che in brevissimo tempo ha effettuato prelievi nei punti critici del T3. I risultati giunti in meno di 24 ore evidenziano che i valori riscontrati sono nettamente inferiori a quelli previsti dalla normativa nazionale e internazionale per l’esposizione di lavoratori in un turno di 8 ore. Adr sta proseguendo nell’ulteriore opera di monitoraggio con accertamenti che proseguiranno nei prossimi giorni. I punti di prelievo interesseranno tutte le aeree limitrofe e lontane da quelle dell’area del sinistro al fine della salvaguardia della salute di tutti«. »Secondo noi la situazione è ancora critica – dice Susi Ciolella, dell’Usb, il sindacato che questa mattina ha organizzato un sit-in di protesta all’esterno dell’aeroporto -. L’area del check-in accanto alla zona dell’incendio è stata dichiarata sicura, ma continuano i malori (20 ieri, 5 solo stamani) l’aria è irrespirabile. Le strutture risalivano agli anni ’60-’70 e quindi siamo preoccupati. I lavoratori operano con semplici mascherine, ma sono gli occhi a rischiare di più«. Questa mattina la Asl Rm/D ha effettuato un sopralluogo di un paio d’ore al terminal colpito dall’incendio, acquisendo poi la certificazione sulla salubrità dei locali riaperti. Non è escluso che nuovi controlli possano essere effettuati anche nei prossimi giorni, alla luce anche dei numerosi dipendenti curati al pronto soccorso dello scalo. Nel frattempo l’operatività dell’aeroporto sembra continuare il percorso verso la normalità. Oggi, ultimo giorno del provvedimento dell’Enac sulla riduzione del traffico aereo del 40%, le file ai banchi del check-in sono apparse più contenute rispetto ai giorni scorsi, anche se i passeggeri sono stati ancora alle prese con ritardi e cancellazioni.
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