Ama, lavoratori in sciopero il 25 maggio: rischio caos rifiuti. Cgil: "Marino intervenga" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ama, lavoratori in sciopero il 25 maggio: rischio caos rifiuti. Cgil: “Marino intervenga”

«Il 25 maggio i lavoratori di Ama parteciperanno allo sciopero nazionale indetto da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel per il rinnovo del contratto dei dipendenti delle aziende pubbliche dell’igiene ambientale, scaduto da 16 mesi. Su base territoriale abbiamo avanzato la richiesta, come sta accadendo in altre parti di Italia, di sottoscrivere un accordo aziendale e superare lo stallo. L’Ama ha chiuso a questa opportunità e per questo abbiamo scritto una lettere al sindaco chiedendogli di intervenire per fermare lo sciopero è dare un segnale ai lavoratori». Lo annuncia il segretario generale della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola.). A indire lo sciopero Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che ieri hanno inviato una lettera, riportata sul sito della Fp Cgil di Roma e del Lazio, al sindaco di Roma Ignazio Marino, all’assessore capitolino all’Ambiente Estella Marino, e al presidente e ad di Ama Daniele Fortini. A firmarla Natale Di Cola (Fp Cgil), Alessandro Bonfigli (Fit Cisl), Stefano Bertinelli (Uiltrasporti), Massimo Cicco (Fiadel). «A margine dell’incontro fra Azienda e Organizzazioni Sindacali dell’8 maggio 2015 – si legge nella missiva – nel quale si doveva avviare il confronto sulle linee guida del contratto di secondo livello, le OO.SS. hanno chiesto al management di AMA S.p.A. quale posizione volessero assumere rispetto alla possibilità di sottoscrivere un accordo Aziendale che riconoscesse parzialmente ai circa 8.000 lavoratori di AMA S.p.A., alcune parti normative ed economiche relative al mancato rinnovo contrattuale del comparto Federambiente scaduto il 31/12/2013». «Nei fatti – prosegue il testo – la fusione in Utilitalia delle tre grandi organizzazioni datoriali Federambiente, Federgasacqua e Federutility, rischia di trasformarsi in una vera e propria annessione da parte di quest’ultima delle altre due Associazioni che, in ragione degli indirizzi e delle scelte politiche che si stanno definendo, per quanto concerne esternalizzazioni e riduzione dei salari, oltre che alla pesante contrazione del peso specifico della contrattazione a livello locale, fanno si che l’area contrattuale relativa a Federambiente, rischia di ritrovarsi marginalizzata rispetto al confronto più generale sul rinnovo del CCNL». «A nostro avviso, infatti – scrivono – nel caso che l’Azienda avesse deciso di fare un passo firmando l’intesa Azienda/OO.SS., si sarebbe aperta la possibilità che Roma, congiuntamente ad AMA, ovvero il Comune più importante d’Italia e la più grande azienda a livello nazionale, potessero tornare ad essere protagonisti della contrattazione e dei relativi processi produttivi ed industriali del settore. Inoltre la sottoscrizione di questa intesa, avrebbe scongiurato l’acuirsi di una fase di conflitto che vedrà i lavoratori di AMA impegnati sul fronte sia locale che nazionale relativamente al rinnovo, che vedrà il suo inizio con lo sciopero nazionale del 25 maggio c.m., il quale determinerà ricadute pesanti sul decoro della città di Roma». «Riteniamo preoccupante – concludono – il fatto che AMA, come soggetto determinante, rispetto alle dinamiche contrattuali nazionali più generali, abbia deciso invece di non procedere alla sottoscrizione dell’accordo sopraindicato, lasciando ad altri ‘soggettì la definizione di protocolli nazionali e di settore, che rischiano di essere lontani dalle esigenze della Capitale è del comparto specifico. È per questo motivo che le eventuali responsabilità rispetto a una decisione in questa direzione, saranno direttamente assunte dal Management di AMA, e da Roma Capitale, che non assumendo alcuna decisione su una materia di diretta competenza, complicano anche il raggiungimento di accordi di livello Aziendale, in linea con quelli che sono stati gli impegni presi dinanzi all’ente proprietario l’8 aprile c.a.».

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