Pomarici e la protesta silenziosa: con il bavaglio contro l'espulsione dall'aula. Pronto il ricorso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pomarici e la protesta silenziosa: con il bavaglio contro l’espulsione dall’aula. Pronto il ricorso

Imbavagliati e con cartelli con scritto: «Il Pd ci vorrebbe così», «Il Pd: democratici solo nel nome», «Silenzio! Parla solo il Pd», «Costituzione italiana articolo 21 ‘Non vale per il Pd’». È la protesta «silenziosa» di «Noi con Salvini» in Aula Giulio Cesare contro l’allontanamento per due sedute del consigliere leghista Marco Pomarici dopo l’espulsione nello scorso Consiglio comunale. «La nostra dimostrazione oggi – ha spiegato Pomarici insieme ai consiglieri municipali presenti Luca Aubert, Simona Baldassarre, Raimondo Fabbri, Maria Gemma Di Trocchio e Daniele Giannini – è stata organizzata per sottolineare la mancanza di democrazia che c’è in Aula a partire dalla presidente con la connivenza della maggioranza, all’uniformità di colore all’interno dell’ufficio di presidenza dove ci sono solo esponenti del centrosinistra per poi passare all’atteggiamento che ha il presidente nel tutelare solo la maggioranza la quale non ha mai il numero legale».«Mi riservo di presentare ricorso al tribunale amministrativo regionale a fronte di una sentenza della Corte di cassazione del 2007, per cui il ‘vaffà non è configurabile come insulto, per chiedere l’annullamento della decisione assunta dall’ufficio di presidenza monocolore». Lo ha annunciato il capogruppo di «Noi con Salvini», Marco Pomarici, in merito al provvedimento dell’Ufficio di presidenza che ha deciso l’allontanamento del consigliere per due sedute dopo l’espulsione nello scorso Consiglio comunale. «In questa consiliatura sussiste sistematicamente la mancanza di rispetto nei confronti dell’opposizione ma anche della stampa – ha aggiunto Pomarici – a partire dalle dichiarazioni del sindaco che ha asserito che i giornali servono solo per incartare uova e pesce. Siamo al capolinea, vogliamo andare a votare».

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