Legalità, per i ragazzi una giornata a palazzo di giustizia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Legalità, gli studenti invadono il tribunale di Roma

– Oltre 600 giovani delle scuole superiori hanno invaso pacificamente i corridoi della Città giudiziaria di Roma per la ‘Notte Bianca della Legalita«, l’evento organizzato dall’Anm Roma e Lazio presieduta da Giacomo Ebner in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale e l’Ordine degli avvocati. Divisi in gruppi con i nomi delle vittime del crimine organizzato, indosso le magliette ‘Portatore sano di legalita», i ragazzi hanno potuto assistere a seminari, incontri tematici, tavole rotonde, proiezioni di film, incontrare magistrati come Luca Palamara, Erminio Amelio, Eugenio Albamonte, avvocati come Franco Coppi e il presidente dell’Ordine Mauro Vaglio, personaggi della cultura, del mondo del calcio (Claudio Lotito, Mauro Baldissoni tra gli altri) e dello spettacolo, come Antonello Venditti (che ha salutato i ragazzi con una ‘Notte prima degli esamì a cappella), Pino Insegno, Alessandro Gassman e Mannarino, il cui concerto, insieme ad altri artisti, chiuderà la serata. Ogni Aula un tema: dalle droghe all’alimentazione, dal bullismo all’ambiente, dalla corruzione al web, ma anche incontri sulle mafie, sulla mitizzazione del crimine nelle serie tv, ma anche iniziative sul ‘videogioco consapevolè, sulla ‘vita da avvocatò e sul ‘viaggio di un fascicolò. Una iniziativa che ha ricevuto il plauso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La vostra Notte Bianca – le parole del capo dello Stato in un messaggio – possa rappresentare una occasione preziosa di approfondimento e dibattito, capace di contribuire alla crescita civile delle nuove generazioni». Ad aprire la giornata il presidente del Tribunale Mario Bresciano. «La legalità – ha detto – ci rende uguali, e oggi voi giovani potete fare molto per trasformare un Paese in crisi». Caterina Chinnici, magistrato e figlia del giudice assassinato nel 1983, ha consegnato una copia del Codice appartenuta a Giovanni Falcone a una rappresentanza di ragazzi, con la quale sfileranno a Palermo la prossima settimana. «Noi tendiamo a mitizzare Falcone e Borsellino – ha affermato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti – ma rischiamo di dimenticare la concretezza e il rigore del loro lavoro. Il loro martirio è stato forse riconosciuto tardi dallo Stato, che poteva essergli più vicino. Noi oggi continuiamo il loro lavoro». «Abbiamo il triste primato dei magistrati uccisi – ha aggiunto il presidente della Corte d’Appello Luciano Panzani – Libertà e legalità sono valori fragili che non vivono senza l’impegno di ciascuno di noi. Oggi vi passiamo il testimone». «La legge è uguale per tutti, leggerete nelle Aule, a volte vi farà sorridere, ma voi ci dovete credere» ha aggiunto il procuratore Antonio Marini mentre il sindaco Ignazio Marino, usando una metafora medica, ha affermato che «essere portatori sani di legalità è come quando si entra a contatto con un virus: si reagisce, lo si riconosce, non ci si volta dall’altra parte». Per il governo era presente il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, per la Regione Lazio l’assessore Fabio Refrigeri.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login