Baby prostitute, il caso dei Parioli diventa una fiction | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Baby prostitute, il caso dei Parioli diventa una fiction

– «Uno dei casi di cronaca più sconcertanti degli ultimi anni», quello delle prostitute minorenni dei Parioli a Roma, è destinato a diventare una fiction televisiva. La definizione è di Lucisano Media Group, che ha opzionato i diritti del romanzo ‘Professione Lolità, scritto dal giornalista di Repubblica Daniele Autieri. Si era occupato della vicenda venuta alla luce nel 2013 nel quartiere bene per antonomasia della capitale. Ma la decisione della società di produzione e distribuzione cinema e tv suscita perplessità, per la delicatezza del tema e per la necessità di tutelare le due ragazzine coinvolte, che all’epoca avevano 14 e 16 anni. «C’è il rischio concreto che venga vanificato tutto il lavoro compiuto in questi mesi, che definirei miracoloso», dice l’avvocato di una delle minorenni, Mario Tedesco. La storia delle prostitute adolescenti ha portato alla luce un mondo di sfruttatori, uomini d’affari e professionisti senza remore nel pagarle per rapporti sessuali in una casa di una zona elegante di Roma. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno svolto l’inchiesta che ha portato nel luglio 2014 alla condanna degli 8 imputati, tra cui la madre di una delle ragazzine (6 anni di carcere). In seguito quattro clienti hanno patteggiato pene minori e una multa. Lucisano Media Group ha firmato un accordo con l’editore Chiarelettere per opzionare i diritti del romanzo di Autieri, uscito quest’anno. Il libro racconta «una generazione disperata – scrive il gruppo Lucisano in una nota -, adolescenti disposte a tutto per soldi, cocaina o per il desiderio di sentirsi importanti. Toccherà a un ruvido capitano dei carabinieri provare a sbrogliare la matassa dell’intrigo. Per consegnare i colpevoli alla giustizia e provare a salvare le giovani vittime dello sfruttamento». E ancora: «La trama dell’opera sarebbe perfetta per Sky, che con ‘Romanzo Criminalè, ‘Gomorrà e ‘1992’ ha già aperto un filone importante su alcuni fatti drammatici della cronaca italiana. Preoccupato per la trasposizione tv il legale di una delle due ragazzine. »A questa notizia storco la bocca e il naso – dice l’avvocato Tedesco -. A chi si imbarcherà in questa avventura chiedo massimo tatto e sensibilità«. La sua assistita in questi mesi »ha ripreso dopo un percorso lungo e faticoso una vita normale. Ha ricominciato a studiare e ho paura che una fiction possa rappresentare un rischio«. Tedesco aggiunge di essersi »sempre rifiutato di andare in quelle trasmissioni del pomeriggio che per mesi si sono occupate della vicenda. Si è trattato di un vero gioco al massacro: spero che la fiction che verrà prodotta non utilizzi gli stessi stilemi narrativi«.

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