Martedì è sciopero dei medici di famiglia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Martedì è sciopero dei medici di famiglia

Domani, 19 Maggio, saranno chiusi per tutta la giornata gli studi dei medici di famiglia, sono garantite le visite con carattere di urgenza e le gli accessi domiciliari già programmati per i malati non deambulanti. Lo sciopero, il primo, dopo più di un decennio, è stato proclamato dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale «per sollecitare la conferenza Stato Regioni nel definire una base contrattuale che sia migliorativa rispetto alla attuale e non peggiorativa, soprattutto per i cittadini, come è stata recentemente formulata. Si vorrebbe cancellare il medico di famiglia, la figura oggi più gradita dai cittadini nel sistema sanitario pubblico, riducendolo ad un medico subordinato a logiche burocratiche e funzionariali che lavora in MiniASL», fa sapere la Fimmg Lazio. «Una proposta di contratto vecchia, con una logica vecchia, che farebbe tornare indietro il Lazio di 40 anni. Mentre infatti nella nostra regione si cerca con fatica di rinnovare il sistema offrendo servizi innovativi, come gli ambulatori aperti nel week end, che ad oggi hanno registrato oltre quindicimila accessi, a livello nazionale l’apparato burocratico tenta la restaurazione tornando alla filosofia delle condotte mediche. Al paese serve innovazione, serve un forte impulso alla modernizzazione del sistema territoriale. Proposte come quella formulata dalla conferenza stato regioni – spiega la Fimmg Lazio – sono figlie di una logica burocratica ed amministrativa, che è la stessa logica che avviluppa ed ingessa tutta la pubblica amministrazione. Chiudiamo domani gli studi per evitare di chiuderli, definitivamente, se passasse l’ipotesi di rinnovo di contratto formulata. Ci scusiamo per i disservizi del 19 Maggio, ma si tratta di un momento importante, l’inizio di una campagna di informazione che si svolgerà per mesi all’interno di ogni singolo studio di medicina generale per informare sulla burocratizzazione strisciante che si sta mettendo in essere».

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