Rifiuti, sos dai Municipi: "Roma sporca, rischiamo l'emergenza" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rifiuti, Sos dai Municipi: “Roma sporca, rischiamo l’emergenza”. Ama: “Impianti al lavoro H24”

Cgil, Cisl, Uil e Fiadel hanno proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori in aggiunta allo sciopero nazionale del 25 maggio, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto

Cassonetti stracolmi, rifiuti in strada che complice il primo caldo emanano cattivi odori, e anche topi in mezzo a rovistare. È la fotografia scattata dai presidenti dei municipi romani e consegnata nelle mani del sindaco Ignazio Marino. Una Roma quasi in emergenza, spiegano. E il sindaco Ignazio Marino lo ammette: «È assolutamente vero che Roma è sporca ma stiamo combattendo un monopolio», ha replicato riferendosi al patron di Malagrotta Manlio Cerroni che -vantando crediti- non smaltisce l’intera quota rifiuti. Poi un appello ai lavoratori dell’Ama affinchè aiutino i cittadini «a rendere epocale questo cambiamento». Per tutta risposta i sindacati hanno proclamato uno sciopero per il 25 maggio accompagnato da uno sttao di agitazioni. «L’amministrazione non sta facendo nulla per evitare l’emergenza», dicono . A loro replica il presidente di Ama Daniele Fortini. «L’azienda ha attivato turni supplementari di lavorazione negli impianti di trattamento, aperti da ieri h24 ed è alla ricerca di ‘valvole di sfogò sia dentro che fuori il Lazio per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti», dice. Ma lo spettro emergenza preoccupa i municipi che lanciano con la loro coordinatrice Cristina Maltese. «C’è uno stato difficoltà sempre più evidente che non è ancora emergenza pura – dice – ma stiamo scivolando progressivamente verso una situazione emergenziale». È così l’SOS arriva da Monteverde, Ostiense, Garbatella, Tuscolana, Montesacro, Prati e Trastevere. Ma in realtà in tutta la città la percezione è che la situazione rifiuti stia progressivamente peggiorando. «Quello che abbiamo davanti agli occhi fa riferimento a una svolta epocale che stiamo imprimendo a questa città», dice Marino chiamano alla lotta anche gli operatori Ama: «aiutateci». Ma la replica dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fiadel è netta: stato di agitazione e sciopero nazionale il 25 maggio. «Abbiamo provato ancora una volta a sensibilizzare l’amministrazione capitolina e l’azienda per affrontare la delicata situazione del ciclo dei rifiuti nella Capitale e per chiedere un contributo decisivo verso la conclusione positiva della vertenza nazionale – dicono i sindacati – Ma non è seguito nessun atto concreto. L’assenza di interventi da parte dell’Amministrazione e dell’Azienda sulle problematiche del settore non è più sopportabile». L’Ama elenca tutto ciò che è stato messo in per non trasformare Roma in una discarica: da una gara europea per la valorizzazione di 650 mila tonnellate all’anno di rifiuti non riciclabili; la spinta alla raccolta differenziata; accensione di un nuovo tritovagliatore«. E poi l’extrema ratio: l’ordinanza che il sindaco ha nel cassetto per requisire gli impianti di Cerroni, ancora signore dei rifiuti a Roma.

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