Ostia, il commissario dem Esposito: "Legami tra Tar e clan Spada? Non dico cosa che non posso provare" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ostia, il commissario dem Esposito: “Legami tra Tar e clan Spada? Non dico cosa che non posso provare”

«Se secondo me ci sono degli agganci tra il Consiglio di Stato e gli Spada? Non fatemi dire cose che non posso provare. Alla terza anomalia qualche sospetto può venire, ma io non voglio averne. Certo è che al Consiglio di Stato è chiesta una maggiore celerità». Così Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico e commissario del partito stesso a Ostia, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del Format Ecg Regione, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Il commissario del Pd a Ostia ha fatto il punto della situazione sulla questione litorale: «È stata chiusa una palestra, una delle attività economiche degli Spada più note. Singolare che gli Spada lavorassero in modo abusivo dentro a uno stabile del Campidoglio, a proposito di amnesie della politica negli ultimi quindici anni a Ostia. Questa cosa sorprende, perché parliamo della famiglia Spada, con tutto quello che è il loro curriculum criminale, va dato grande merito a Marino e a Sabella, che hanno messo la faccia su certi temi. E gli Spada ora hanno anche la faccia tosta di rivendicare la bontà della propria presenza, lanciando una petizione. Purtroppo quando si parla di criminalità organizzata, si parla di realtà ben presenti nel tessuto sociale che occupano. Noi dobbiamo fare di tutto perché i locali a loro sequestrati mantengano una vocazione aggregativa, noi vogliamo colpire gli Spada, non coloro che trovavano in quei luoghi un’occasione di socializzazione. Ovviamente non sarà facile, immaginate voi di ritrovarvi a Ostia a lavorare in un locale sequestrato agli Spada». Da Esposito un commento sull’operato di Sabella: «Sta andando benissimo, tenendo conto che anche le sue giornate sono di 24 ore. Mai avuto dubbi sulle sue qualità, è evidente che si sta impegnando tantissimo su questo tema, i primi risultati iniziano ad arrivare e ne arriveranno degli altri. Noi stiamo cercando di aiutarlo con un lavoro di squadra». In merito al «balletto» tra Tar e Consiglio di Stato Esposito afferma: «Io l’ho sempre premesso, rispetto e mi fido della magistratura, ma è evidente che in questi balletti qualcosa non quadra. Il clima culturale intorno a queste vicende richiede un pochino di tempo perché anche nei piani alti delle istituzioni si capisca quanto sia importante non trattare certe vicende come un qualsiasi ricorso amministrativo. Nessuno è al di sopra della legge, neanche Consiglio di Stato e Tar. Devono prestare più attenzione, qua non si parla di una multa ma del Comune di Roma che sta affrontando in modo significativo e complicato una battaglia di legalità dove qualcuno crede di essere il padrone di Ostia. Ora non so se gli Spada faranno ricorso al Tar perché gli abbiamo sequestrato la palestra, spero che eventualmente il Tar valuti la questione tenendo conto del contesto. Qualche aggancio tra il Tar e gli Spada? Non fatemi dire cose che non posso provare o dimostrare. Qualunque persona normale sa che una, due o tre anomalie possono far nascere qualche sospetto. Io non ne voglio avere, ma al Consiglio di Stato e al Tar è chiesta maggiore celerità nell’affrontare certe questioni». Da Esposito solidarietà nei confronti di Salvini: «Per me Salvini è una delle persone che riesce a dire più bestialità in pochi minuti. Non condivido nulla di ciò che dice, ma i centri sociali hanno davvero stufato, non è accettabile che certi soggetti si possano permettere il lusso di fare qualunque cosa. Salvini può dire tutte le bestialità del mondo ma ha il diritto di farlo». Infine, da Esposito, il racconto di un aneddoto che l’ha visto suo malgrado protagonista: «Qualche giorno fa mi hanno spedito della carta igienica usata. Ora io mi immagino questo ‘geniò che per dirmi che sono una ‘merdà è andato in qualche gabinetto, si è pulito, ha messo la carta sporca in una busta, ha comprato francobolli, cercato su internet l’indirizzo del Pd dove mi avrebbe trovato e poi ha spedito il tutto. Devo dire che la cosa mi ha fatto fare una grossa risata, perché nel fare tutto ciò ci vuole anche un certo ingegno, una certa inventiva». Così ha concluso Esposito nell’intervista a Radio Cusano.

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