Irpef, duro scontro tra Renzi e Zingaretti: il premier accusa, il governatore replica | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Irpef, duro scontro tra Renzi e Zingaretti: il premier accusa, il governatore replica

L'affondo del presidente del Consiglio, sull'aumento delle aliquote, arriva durante la registrazione di Porta a Porta, ma il presidente della Regione Lazio si difende puntando il dito sui tagli statali

Tasse locali, è duro botta e risposta tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Dal premier l’affondo: diano spiegazioni sugli aumenti delle addizionali. Facile, sono a causa dei vostri tagli, la risposta del governatore. E la controreplica che filtra da Palazzo Chigi non è certo distensiva: noi non c’entriamo nulla, anzi abbiamo salvato i vostri bilanci dal crac. I due si sentono al telefono, e un tweet di Zingaretti in serata va a smorzare i toni: «abbiamo chiarito tutto, uniti per cambiare l’Italia». Le critiche di Renzi arrivano durante la registrazione di Porta a Porta: «In Lazio, Piemonte, Liguria, Abruzzo – afferma il capo del governo – hanno portato l’addizionale al livello massimo. Loro volevano alzare il tasso dell’addizionale ma noi abbiamo messo una forchetta. I singoli spieghino perchè aumentano le addizionali». «Il Piemonte – la risposta del governatore Sergio Chiamparino – ha dovuto aumentare l’addizionale Irpef in maniera significativa per chi ha più di 75 mila euro di reddito per far fronte agli innumerevoli buchi di bilancio che abbiamo ereditato». Ma la replica che arriva da Roma è più pungente: «Spiego con piacere – afferma Zingaretti -. Nel Lazio, ma solo sopra i 35 mila euro, è stata aumentata l’aliquota perchè il governo ci ha tagliato circa 725 milioni di trasferimento in due anni – afferma Zingaretti – Se ce li restituisce siamo pronti ad abbassare subito Irap e Irpef. È molto semplice far quadrare i conti del governo centrale con tagli agli enti locali, lo sanno fare tutti». Non è la prima volta che il presidente del Lazio ribadisce questo concetto: lo scorso 15 ottobre – e anche in quel caso fu botta e risposta con l’ex sindaco di Firenze – aveva scelto l’ironia: «È come se vi invito tutti a cena e faccio bella figura, tanto paga qualcun altro» aveva detto. Stavolta, Zingaretti ricorda che l’80% dei laziali non subirà alcun incremento, ma anzi per molti ci saranno riduzioni «grazie a politiche virtuose di bilancio». Ma la polemica non si ferma: fonti di Palazzo Chigi per tutta risposta sottolineano come non sia responsabilità del premier se il Lazio, a differenza di quasi tutte le altre Regioni, ha aumentato le tasse. È sua responsabilità, invece, avere inserito una norma ad hoc per il Lazio per evitare il fallimento della Regione, causato dai debiti delle precedenti amministrazioni. Quanto alla puntata di Porta a porta – conclude Palazzo Chigi – Renzi si è limitato a prendere atto di una notizia data da Vespa che potrà essere smentita dal presidente della Regione qualora non corrispondesse al vero, una volta vista la puntata che andrà in onda stasera. «Dopo un paio di scambi ci siamo sentiti al telefono con Matteo Renzi – scrive infine su Twitter il presidente del Lazio – e abbiamo chiarito tutto. Uniti per cambiare l’Italia, è #lavoltabuona».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login