Rifiuti, la città è sporca e resta lo sciopero. Il ministro Galletti: "Si possono requisire gli impianti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rifiuti, la città è sporca e resta lo sciopero. Il ministro Galletti: “Si possono requisire gli impianti”

Critiche piovono anche da opposizione e associazioni, preoccupate in vista anche del Giubileo alle porte

Si fa sempre più delicata la situazione dei rifiuti a Roma, con lo scontro Campidoglio-Colari a tenere ancora banco. Ma a rendere più complicata la situazione c’è anche la spada di Damocle dello sciopero dell’Ama di lunedì prossimo. «È uno sciopero di tutto il comparto dell’igiene ambientale per il rinnovo del contratto nazionale, non solo dell’Ama – puntualizza l’assessore capitolino all’Ambiente, Estella Marino -. Dal tavolo delle trattative, convocato per domani, ci aspettiamo che escano soluzioni che facciano scongiurare lo sciopero». Ma non sono solo i rifiuti a preoccupare la città. In una riunione tenutasi ieri sera, i minisindaci dei Municipi hanno chiesto al Campidoglio maggiore attenzione alle periferie, in balia – hanno sottolineato – di buche e verde incolto. «In questo momento il verde è in sofferenza – spiega l’assessore all’Ambiente, Estella Marino – perchè dopo l’inchiesta di mafia capitale di dicembre, dopo un’attenta valutazione si è deciso di revocare oltre 40 gare del verde pubblico, quelle che ci avrebbero permesso in questi mesi di avere le ditte che fanno manutenzione a disposizione». È sempre l’assessore, oggi, a fare il punto della situazione rifiuti spiegando che in passato «si buttava tutto in una buca». «Oggi che stiamo cambiando radicalmente questa situazione – ha spiegato – abbiamo delle carenze a livello impiantistico, gli impianti non si costruiscono in poche settimane». Dichiarazioni che ricalcano quelle dello stesso sindaco Ignazio Marino in un’intervista alla Repubblica nella quale ha spiegato che il Campidoglio è al lavoro per «costruire il futuro dei romani e delle romane del 2030» anche chiudendo delle fasi, come «l’epoca delle discariche e dei monopoli privati basati sulla gestione di 5mila tonnellate di rifiuti giornalieri prodotti dalla nostra città». Ma sulla situazione che si è creata oggi a Roma, con la presunta riduzione dei quantitativi di rifiuti ricevuti dal Colari, l’assessore Marino afferma di aver «quasi pre-allertato» il prefetto, Franco Gabrielli, di possibili problemi in seguito alla «vicenda del lodo Colari» e poi al «bando per l’indifferenziata dell’Ama, che una volta aggiudicato permette di non avere un unico soggetto oltre all’Ama responsabile del trattamento». Il patron dell’azienda, Manlio Cerroni, rimanda al mittente le velate accuse. «Ma quale colpa mia, è il solito complotto, la cui vittima sono io», afferma in un’intervista al Tempo. «Ben vengano gli ispettori – conclude -. Potranno constatare che lavoriamo a pieno regime. Mi augurerei però che verificassero con la stessa attenzione anche il funzionamento degli impianti dell’Ama». Ma proprio per capire cosa sembra non funzionare nel ciclo del trattamento dei rifiuti, i Radicali chiedono l’intervento del Ministero dell’Ambiente affinchè invii i carabinieri ad «ispezionare sia i macchinari di proprietà della Colari, sia quelli sotto il controllo dell’Ama». Critiche piovono anche da opposizione e associazioni, preoccupate in vista anche del Giubileo alle porte. «Il sindaco Marino chiede ai cittadini di avere pazienza almeno fino al 2016 se le strade non sono pulite e la raccolta dei rifiuti arranca in tutti i municipi – afferma il segretario del Codici, Ivano Giacomelli -. Ma forse non ricorda che a fine anno si aprirà un evento mondiale nella Capitale che non può aspettare».

“Sul tema dei rifiuti di Roma, che proprio in questi ultimi giorni ha destato preoccupazione per una nuova situazione di difficoltà che si è determinata in diverse aree della Capitale, mi limito a constatare che ogni amministrazione, e dunque anche quella di Roma, ha a disposizione la nuova norma, inserita nel decreto Competitività – Ambiente Protetto, che prevede la possibilità di requisizione in uso degli impianti ove se ne ravvisino gravi esigenze di tutela ambientale e della salute pubblica”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione bicamerale d’inchiesta sulle ‘Ecomafie’.

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