Due manifestazioni e consiglio a porte chiuse: bagarre in Campidoglio e seduta sospesa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Due manifestazioni e consiglio a porte chiuse: bagarre in Campidoglio e seduta sospesa

– Le sedute dell’Assemblea capitolina sono pubbliche. Lo sono sempre state a meno di particolari condizioni. E d’altronde lo dice lo stesso regolamento d’Aula che, all’articolo 30 recita: «le sedute del Consiglio sono pubbliche salvo i casi in cui il Consiglio medesimo, con delibera motivata adottata a maggioranza assoluta, decida di adunarsi in seduta segreta per la tutela della riservatezza di persone, gruppi o imprese». Di conseguenza, non stupisce il fatto che, quando oggi la presidente Valeria Baglio ha deciso di non permettere ai ‘non addetti ai lavorì di assistere alla seduta, l’opposizione sia insorta fino ad occupare gli scranni della presidenza rendendo necessaria la chiusura della seduta stessa. A spingere Baglio a dichiarare ‘off limits’ l’aula Giulio Cesare è stata la volontà di «garantire a tutti i consiglieri di lavorare senza tumulti in Aula, come successo in altre occasioni, tanto più che delegazioni di manifestanti venivano ricevute da assessori e vicesindaco». In pratica, visto che in piazza del Campidoglio si stavano svolgendo due manifestazioni, una dei lavoratori della Multiservizi spa e una di quelli di Acea, onde evitare che i manifestanti entrassero in aula si è preferito non permettere l’ingresso agli ‘estraneì. E dopo le varie insistenze dell’opposizione, che chiedeva di attenersi al regolamento, la presidente ha posto in votazione la decisione (di fatto ormai presa, però), approvata dalla maggioranza ad esclusione di Sel che non ha voluto partecipare al voto. Ma ciò non è bastato. Anzi. «La decisione di Baglio è antidemocratica – ha spiegato l’opposizione dopo aver occupato gli scranni della presidenza – perchè manca sia la delibera motivata che il requisito della prima convocazione» (oggi la seduta era in seconda convocazione ndr.)« così come richiesto dall’articolo 30 del regolamento. »I manifestanti – ha spiegato Sveva Belviso (Gruppo Misto) – ci saranno sempre in piazza. Quindi, o la presidente decide che possono partecipare oppure le sedute non si svolgeranno più perchè noi occuperemo sempre l’aula«. Il consigliere di Fi Dario Rossin ha spiegato che »della grave violazione del regolamento sulla segretezza della seduta sto già informando il Prefetto Gabrielli in una nota ufficiale, chiedendo provvedimenti urgenti rispetto a comportamenti simili«. »Le sedute dell’Aula Giulio Cesare non sono segrete, sono pubbliche. È sempre possibile seguirle anche in diretta radio (fm 88.90) e in streaming dal portale istituzionale, nonchè su Twitter. Trasparenza e informazione sono garantite anche dalla presenza in Aula di diversi giornalisti che seguono i dibattiti dell’Assemblea e informano i cittadini«, ha sentenziato Baglio chiudendo la questione. E i capigruppo della maggioranza Fabrizio Panecaldo, Luca Giansanti e Massimo Caprari chiariscono: »Non c’è stata alcuna sospensione della democrazia, stiano tranquilli i consiglieri dell’opposizione. Purtroppo l’unica sospensione è quella che abbiamo dovuto registrare in seguito all’occupazione dell’Aula da parte di alcuni consiglieri di minoranza. In democrazia devono essere garantiti i diritti di tutti: ai lavoratori di manifestare e ai consiglieri quello di poter lavorare. Oggi era necessario garantire i lavori all’Aula, dopo tante occupazioni in passato che di fatto hanno impedito di lavorare«.

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