Gemelli, la chirurgia robotica rivoluziona l'ospedale | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Gemelli, la chirurgia robotica rivoluziona l’ospedale

«Nuova frontiera per la chirurgia ginecologica mininvasiva. Oggi, in occasione della decima edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (Segi), in corso presso l’Università Cattolica di Roma – evento organizzato in collaborazione con il Dipartimento per la Tutela della salute della donna e del bambino del Policlinico Universitario ‘Agostino Gemellì – è stato effettuato un intervento di isterectomia totale robotica e laparoscopica eseguito con Telelap Alf-X, il nuovo sistema di chirurgia robotica teleassistita, 100% Made in Italy dell’azienda italiana Sofar. Segi è appuntamento importante e occasione di confronto tra esperienze medico-scientifiche anche per una realtà in continua evoluzione come la Chirurgia Ginecologica Mininvasiva». Così una nota del policlinico Agostino Gemelli. «È per noi motivo di orgoglio – afferma Andrea Biffi, General Manager Sofar S.p.A. – presentare, in questo prestigioso contesto e a una platea così rilevante, i progressi nel campo della chirurgia mininvasiva ottenuti grazie al progetto Telelap Alf-X. Uno studio di fattibilità sviluppato in una tesi di laurea in robotica al Politecnico di Milano 2002, su cui Sofar, fin dall’inizio come azienda finanziatrice, si è dimostrata lungimirante, investendo in ricerca e assumendo giovani ingegneri per portare avanti le varie fasi del progetto e arrivare, a oggi, a presentare uno strumento innovativo e sicuro, 100% italiano, che può rivoluzionare gli interventi in diversi ambiti della chirurgia laparoscopica». «Come recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Surgical Endoscopy, sono 146 gli interventi in laparoscopia ginecologica realizzati con l’innovativa piattaforma robotica Telelap Alf-X nelle Unità operative Complesse di Ginecologia Oncologica e di Ostetricia e Ginecologia al Policlinico Gemelli di Roma. La nuova tecnologia è stata utilizzata su pazienti, con un’età media di 52 anni, affette da patologia annessiale benigna o borderline o da tumore uterino benigno o maligno in stadio iniziale. Proprio il professor Giovanni Scambia, Direttore del Dipartimento per la tutela della salute della donna e de bambino del Policlinico Gemelli e presidente del Congresso Segi, ha portato la sua testimonianza circa l’utilizzo, per primo al mondo, di Telelap Alf-X in sala operatoria: ‘Abbiamo eseguito con Telelap Alf-X un numero considerevole di interventi, tutti i giorni in una sala operatoria, riscontrando notevoli vantaggi sia dal punto di vista clinico che scientifico. Telelap Alf-X supera i limiti di altre strumentazioni robotiche: offre sensibilità tattile, ha una visione tridimensionale con sistema innovativo di puntamento oculare che consente all’operatore di seguire i movimenti con la testa e permette di interagire con la sala operatoria. Anche i costi di utilizzo sono molto competitivi perché abbrevia i tempi degli interventi e offre la possibilità di sterilizzare e riutilizzare la strumentazione chirurgica». «Interessanti anche i dati clinici derivanti dall’impiego di Telelap Alf-X: dopo uno o due giorni di ospedalizzazione le pazienti sono state dimesse e nel 92,5% l’operazione è stata portata a termine con successo, senza richiedere alcuna conversione ad altra procedura chirurgica. Al termine dell’intervento, tutte le pazienti hanno mostrato soddisfazione e il dolore post-operatorio è stato rapidamente controllato. Anche i tassi di infezione nell’immediato post-operatorio e le perdite ematiche stimate sono risultati sovrapponibili con quelli registrati con la laparoscopia tradizionale». «Telelap Alf-X – conclude Scambia – ci consente di effettuare interventi complessi con tecnologia avanzata e abbiamo riscontrato che dolore post operatorio, degenza e ripresa, coincidono o sono poco superiori a quelli dopo intervento in laparoscopia. Ultimo interessante elemento riguarda le dimensioni delle incisioni necessarie (5mm), assimilabili più alla chirurgia laparoscopia che a quella robotica a oggi diffusa (8mm), con la conseguente riduzione di sanguinamenti, cicatrici e rischio di infezioni».

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