Multiservizi, lavoratori in protesta: "Dormiamo in Campidoglio" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Multiservizi, lavoratori in protesta: “Dormiamo in Campidoglio”

– «Il Comune sta sottovalutando i nostri problemi e per questo continuiamo dal 26 maggio a dormire nell’aula Giulio Cesare abbandonati dalle istituzioni. A fine mese arriveranno lettere di licenziamento per tremilaottocento lavoratori. La giunta e i consiglieri hanno dormito per un anno in quest’aula senza parlare della nostra situazione e ora siamo noi a dormire da otto giorni in Campidoglio». Così in una nota il lavoratori della Multiservizi. «Il tavolo con il Governo è partito da dieci giorni e prima cos è stato fatto? Oggi è la festa della Repubblica ed il primo articolo della Costituzione sancisce che la nostra è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro – si legge nel comunicato – Ma quale lavoro? Ma quale democrazia? Alla Giunta non interessa nulla della nostra situazione e non si degnano neanche di venirci a trovare. Chiediamo che venga approvata la mozione che prevede l’annullamento della gara a lotti. Chiediamo che si tutelino i livelli occupazionali e la qualità del servizi, non è possibile infatti che non si preveda l’inserimento della clausola sociale, con appalti aggiudicati al massimo ribasso, per questo 48 nostri colleghi hanno già perso il posto di lavoro. È una politica scellerata che prevede lo smantellamento dei lavori, questo accadrebbe se si dividesse in 5 lotti il bando di gara. L’indizione di una gara a 5 lotti rischia di favorire pratiche di corruzione ed al tempo stesso di consegnare alla città servizi scadenti .Perchè la gara a doppio oggetto non si può fare? Noi da qui non ce ne andiamo. siamo stufi di tavoli e mozioni e continuiamo il presidio fino a giovedi, data del prossimo consiglio comunale. Perché si continua con le gare al massimo ribasso? Perchè non si prevede nelle gare la clausola sociale per dare garanzia occupazionale ai lavoratori? Perché si vuole smantellare una società che ha avuto ed ha difetti ma ha garantito sempre utili ed ha sempre garantito lo stipendio ai propri dipendenti? Il Comune di Roma non prevede la clausola sociale, accetta una gara al ribasso del 45% e il risultato è che l’azienda subentrante taglia di netto il 50% dei lavoratori o li riassorbe tutti con orario ridotto. È giusto? Non possiamo rischiare di mandare al macello migliaia di lavoratori, dallo stipendio dai 300 agli 800 euro, solo perché il Comune di Roma deve rispondere ad un piano, al SalvaRoma, che sta facendo lacrime e sangue, ma sempre sulle spalle dei lavoratori per mantenere intatte alcune posizioni. Se vogliono risanare il bilancio si riducessero lo stipendio, non siamo noi la causa della crisi del bilancio di Roma Capitale».

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