Linea B, paura in metro: tamponamento tra convogli, 20 feriti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Linea B, paura in metro: tamponamento tra convogli, 20 feriti

Sul marciapiede davanti all’uscita della metro ci sono ancora le garze intrise di sangue. Sono il segno dell’incidente che questa mattina ha seminato il terrore tra i passeggeri della linea B in una galleria a qualche centinaio di metri dalla fermata Eur-Palasport. Una ventina di loro sono rimasti feriti, seppur non in modo grave. Sulla dinamica sembrano non esserci dubbi, come chiarisce lo stesso assessore capitolino ai Trasporti, Guido Improta. «Un treno vecchio ha tamponato un treno di nuova generazione – spiega durante il sopralluogo nella stazione – non tenendo conto delle indicazioni sia luminose e di altro tipo che c’erano». All’origine pare ci sia stato un «errore umano», anche se saranno ora la commissione d’inchiesta dell’Atac, quella del Ministero dei Trasporti e le indagini della Procura di Roma a chiarire definitivamente cosa possa avere causato quella che alcuni testimoni non esitano a definire una «strage sfiorata». Sono da poco passate le 10, quando i passeggeri in arrivo alla stazione della metro Palasport, una delle più affollate del quadrante sud della Capitale per via della presenza di numerosi ministeri ed uffici, vengono sbalzati a terra dall’impatto. Prima il boato, poi il buio ed il panico che presto si diffonde tra i passeggeri terrorizzati. «Eravamo in galleria quando all’improvviso c’è stata una frenata brusca, sono caduto per terra assieme ad altri passeggeri e ho iniziato a strisciare per il vagone cercando una via di uscita racconta uno di loro – è stato uno spavento enorme, un incubo». Qualcuno dopo il boato e il buio pensa ad un attentato. In pochi minuti arrivano le prime squadre dei vigili del fuoco, poco distanti dal luogo dell’incidente. Con loro anche le ambulanze del 118 che trasportano in diversi ospedali della Capitale 21 persone, con codici gialli o verdi. I pazienti più seri sono due e hanno riportato in un caso la frattura della clavicola e nell’altro una sospetta frattura del bacino. «L’impatto è avvenuto a una velocità massima di 30 km orari», spiega l’assessore Improta, aggiungendo che bisogna «verificare se gli altri dispositivi che sono previsti a sicurezza della corretta dinamica del viaggio erano inseriti o no, se hanno funzionato o no». Per farlo sono già al lavoro gli uomini della polizia Scientifica, in collaborazione con un perito nominato dalla procura, i tecnici del Ministero e i vigili del fuoco. Ma l’incidente di questa mattina, che riporta alla mente quello del 2006 alla stazione di Piazza Vittorio (sulla Linea A) dove perse la vita una ragazza, solleva importanti interrogativi sulla sicurezza del trasporto pubblico, come evidenziato da alcuni parenti dei feriti. «Siamo arrabbiati, i mezzi pubblici sono indecenti», si sfoga la moglie di un ragazzo che ha riportato un problema alla spalla. «Mio figlio stava andando a lavoro come ogni mattina – le fa eco il suocero – ed ora si ritrova la spalla rotta per colpa di altri». La Cgil, invece, definisce «bizzarre» le parole di Improta che ha parlato da subito di «errore umano». «Nel nostro Paese, fino a prova contraria – spiega il segretario regionale della Filt-Cgil, Alessandro Capitani -, ogni colpa deve essere provata in modo oggettivo».

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