Muore Khaled Fouad Allam: il sociologo algerino aveva accusato un malore | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Muore Khaled Fouad Allam: il sociologo algerino aveva accusato un malore

– È morto in un albergo della Capitale Khaled Fouad Allam, sociologo algerino studioso del mondo islamico ed ex parlamentare. L’allarme è scattato intorno alle 12 quando il personale di un hotel nella zona della stazione Termini, non vedendolo uscire dalla stanza, ha bussato alla porta. Ma dall’interno nessuna risposta, così gli addetti hanno aperto con il passe-partout. Il 60enne (era nato a Tlemcen, in Algeria, nel 1955) era riverso per terra nel bagno, immobile. Immediata la chiamata al 113. Ad intervenire sul posto polizia e 118. Inutili i tentativi di rianimazione, perchè per l’uomo non c’era più nulla da fare. Sul corpo non sarebbero stati riscontrati segni evidenti di violenza e la salma è stata messa disposizione del medico legale. Al momento gli investigatori propendono per il malore, ma solo l’accertamento autoptico potrà stabilire con certezza le cause della morte. Secondo quanto si è appreso, lo studioso aveva accusato un malore stamattina presto ed era caduto nel bagno e ha chiesto aiuto al personale dell’albergo. Dopo essersi rialzato dal pavimento, avrebbe però rifiutato di contattare l’ambulanza, forse per non rinviare la partenza in programma per oggi. Entro le 12, infatti, avrebbe dovuto liberare la stanza, che occupava da appena un giorno, ma quando gli addetti dell’albergo non l’hanno visto si sono preoccupati e hanno tentato invano di contattarlo. Khaled Fouad Allam, ricercatore universitario della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Trieste, dal 1994 ha insegnato nel medesimo Ateneo Sociologia del mondo musulmano e Storia e istituzioni dei paesi islamici, nonchè Islamistica all’Università di Urbino. Nel 2006 era stato candidato per l’Ulivo alle elezioni per la Camera, dopo essersi avvicinato alla Margherita. Era stato eletto deputato nella circoscrizione Puglia. Successivamente aveva aderito al Pd, non si era ricandidato nelle elezioni 2008. Giornalista pubblicista ed editorialista ha scritto molti libri sul rapporto tra mondo arabo-islamico ed occidente. In particolare, aveva recentemente pubblicato il suo ultimo libro «Il jihadista della porta accanto», dedicato ai rischi che l’Isis può portare agli scenari geopolitici in Medio Oriente. Il libro è stato poi arricchito da una seconda edizione aggiornata dopo la strage di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo. «Non subito, non in sei mesi, ma l’Isis veramente può cambiare la situazione geopolitica del Medio Oriente», aveva detto nel novembre 2014 a Trieste il sociologo a margine della presentazione del libro. Allam aveva anche rimarcato che «l’Occidente è troppo abituato al terrorismo e basta. Invece Isis non è al Qaeda e non è un fatto episodico ma è una istituzione». Istituzione, aveva aggiunto, che ha riempito il vuoto lasciato dalla «caduta del Muro di Berlino alla quale è corrisposta assenza di religione, di ideologie, e perfino delle società di consumo, che ormai non esistono più per colpa della crisi».

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