Lazio, la Regione ridisegna la mappa delle competenze per gli enti locali. Zingaretti: "Lavoro complesso" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lazio, la Regione ridisegna la mappa delle competenze per gli enti locali. Zingaretti: “Lavoro complesso”

«Una follia: si finiva a discutere se riparare una buca sulla Pontina era manutenzione ‘ordinarià o ‘straordinaria…’». Nicola Zingaretti usa un ricordo di quando presiedeva la Provincia di Roma per comunicare l’importanza che attribuisce al mettere ordine nella giungla delle competenze degli enti locali. Proprio a questo scopo la giunta regionale del Lazio ha approvato oggi, con una delibera, una proposta di legge che recepisce la legge Delrio sul riordino delle Province. Un testo, quello licenziato stamattina, che concluso l’iter consiliare redistribuirà poteri e attribuzioni alla Regione, ai Comuni, alla Città metropolitana e a Roma Capitale, ma darà anche un sollievo ai lavoratori ex-provinciali in esubero. La Regione ne riassorbirà 524, mentre per gli agenti della Polizia provinciale e per i lavoratori dei centri per l’impiego sono state trovate soluzioni direttamente dal governo. L’idea di fondo alla base del provvedimento, ha spiegato stamattina lo stesso Zingaretti insieme con il sottosegretario alla PA Angelo Rughetti, per cui la delibera del Lazio, ha detto, può essere d’esempio per le altre Regioni, è quello di chiarire ‘chi fa cosà. E la Regione, nel nuovo schema, è «un ente di programmazione» sotto il quale si trova un solo livello di governo. «Un lavoro molto complesso – ha spiegato Zingaretti – perchè ci sono decenni di stratificazione legislativa che a volte hanno creato molta confusione». Come appunto sulla viabilità, con la manutenzione ordinaria in capo alle Province e quella straordinaria responsabilità della Regione. Un settore che invece con la nuova legge passerà tutta in mano all’ente maggiore, così come il governo del territorio, i programmi e gli indirizzi della formazione professionale e le principali autorizzazioni ambientali. I Comuni invece, secondo la proposta di legge, saranno competenti sull’inclusione sociale e sulle scuole, sullo sport, sulla cultura e sul turismo. Roma Capitale, da parte sua, otterrà alcuni poteri particolari come quello sulle grandi aree commerciali. La delibera, è stato spiegato, incorpora di fatto altri testi pendenti in Consiglio, e ora dovrà passare per una serie di audizioni alla Pisana «per assicurare – ha commentato il vicepresidente dell’Aula Massimiliano Valeriani (Pd) – la più ampia partecipazione e condivisione di tutti i protagonisti». Per il neocapogruppo democrat Riccardo Valentini la delibera è «una scelta di rinnovamento e rilancio dalla parte dei cittadini e del territorio per ridare forza e respiro alla pubblica amministrazione e serenità alle famiglie dei lavoratori, e che riscrive il futuro amministrativo della nostra regione», mentre il segretario regionale Fabio Melilli ha garantito un supporto del partito a tutti i livelli amministrativi per facilitare la riforma. Riforma che però viene accolta con scetticismo dalle opposizioni: «Meglio tardi che mai – ha affermato il capogruppo FI Antonello Aurigemma – peccato che da sei mesi aspettiamo di discutere questa riforma in Aula, visto che era già stata approvata una delibera di giunta». «Zingaretti – ha aggiunto il capogruppo Ncd Daniele Sabatini – continua ad annunciare leggi che poi non arrivano mai in Consiglio. È la solita infruttuosa politica degli slogan».

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