Roma Pride, la consigliera Tiburzi contro la sfilata: "Oscena". Pd: "Posizione personale", sabato la contromanifestazione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Roma Pride, la consigliera Tiburzi contro la sfilata: “Oscena”. Pd: “Posizione personale”, sabato la contromanifestazione

«Mancanza di rispetto e oscenità». Queste le parole spese per il Roma Pride dalla consigliera al Campidoglio del Pd, Daniela Tiburzi, che hanno fatto infuriare Sel che ora chiede le sue dimissioni. Tiburzi, presidente della commissione capitolina delle Elette, si era già astenuta in assemblea capitolina durante il voto sul Registro delle Unioni Civili. «È indegna a rappresentare le donne – dice la consigliera Sel Imma Battaglia – Vada a rappresentare la Chiesa cattolica e a dire il rosario, non può stare qua dentro».«È importante che la consigliera Tiburzi chiarisca se parlava a titolo personale o come presidente delle elette. Se lo ha fatto come presidente deve sapere che alla manifestazione c’era il sindaco insieme alla Giunta e ai diversi consiglieri municipali. Quindi il Comune di Roma ha una posizione differente dalla sua per una manifestazione che era sui diritti civili». Così Aurelio Mancuso, responsabile Diritti del Pd Roma commentando le dichiarazioni della consigliera comunale dem Daniela Tiburzi sul Roma Pride. «Da presidente delle Elette Tiburzi evidentemente non si riconosce nei valori fondanti dei trattati internazionali e della Costituzione – aggiunge – e farebbe bene, quindi, a trarne le conclusioni. Molti consiglieri municipali Pd che erano in quella manifestazione non la pensano come lei. Quindi il problema politico ce l’ha lei e non il Pd che era presente in piazza».Al grido di «Difendiamo i nostri figli!» sabato 20 giugno, in piazza San Giovanni a Roma, si terrà una manifestazione nazionale «per riaffermare il diritto di mamma e papà a educare i figli e fermare la colonizzazione ideologica della teoria gender nelle scuole». A organizzare la manifestazione, il Comitato ‘Difendiamo i nostri figlì, nato proprio in occasione di questa iniziativa e che si definisce «apartitico e aconfessionale». «Vogliamo ribadire – spiegano in una nota – il diritto dei genitori di educare e istruire i figli, specialmente con riguardo alle tematiche della affettività e della sessualità». «Il popolo delle famiglie – si legge – è preoccupato e sconcertato per i figli e i nipoti, sempre più spesso fatti oggetto di una autentica invasione nascosta della ‘ideologia gender’ attraverso molteplici progetti di educazione alla affettività e alla sessualità che, con il pretesto del legittimo contrasto al bullismo e alla discriminazione, veicolano, spesso tenendo all’oscuro madri e padri, teorie frutto di uno sbaglio della mente umana. Non possiamo permettere a lobby che diffondono teorie anti-scientifiche di indottrinare i nostri figli e nipoti, disorientandoli nella loro maturazione psico-affettiva fin dalla scuola dell’infanzia». Al comitato e alla manifestazione è giunto in queste ore un messaggio da parte di mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Nella lettera, Paglia sottolinea il valore della «famiglia fondata seriamente sul matrimonio» e augura alla manifestazione «un pieno successo».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login