Maturità al via per 34mila studenti romani: piace l'esame ma la paura è per i prossimi test | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maturità al via per 34mila studenti romani: piace l’esame ma la paura è per i prossimi test

La prima prova è andata. E i 34mila studenti romani alle prese con gli esami di maturità, sono da un lato sollevati, dall’altro in apprensione per i prossimi due test. «Ora ci attende la prova di matematica, che è la più difficile», dice Francesco, all’uscita del liceo scientifico Righi. «Oggi era più semplice – gli fa eco Matteo -, domani sarà più dura». «Noi invece siamo più spaventati dalla terza prova, la prima è andata bene», spiegano da un capannello davanti al vicinissimo liceo Classico Torquato Tasso. Sono diversi i maturandi del noto liceo classico romano secondi cui «le tracce erano fattibili, erano varie ed erano per tutti i gusti». Tra le più scelte, quella su Malala e il diritto all’istruzione; quella sullo sviluppo scientifico e tecnologico che ha trasformato il mondo delle comunicazioni e l’analisi del testo di Calvino. «Ho fatto il tema tradizionale su Malala e il diritto all’istruzione. Ho scritto la storia di un ragazzo», racconta Federica Di Martino. E anche Luca Liturri, un suo compagno di scuola spiega di aver scelto il tema sul diritto all’istruzione: «Ho scritto un dialogo tra due ragazzi che hanno appena finito la maturità e riflettono sul concetto di istruzione» Tra i primi ad uscire dall’istituto di via Sicilia, il giovane Alessandro Mizzi: «Ho fatto il saggio breve sullo sviluppo dell’elettronica e informatica che ha cambiato il mondo della comunicazione. Le tracce erano fattibili». «Era la prima prova quindi tensione alle stelle, ho fatto un articolo di giornale sulle implicazioni che uno sviluppo tecnologico eccessivo può creare sulla società», afferma Riccardo Galviati, del Righi. E anche se mancano ancora due prove alla parola vacanze, c’è chi già pensa ai viaggi di quest’estate e alle facoltà universitarie: medicina, economia, ingegneria. «Da grande voglio fare l’imprenditore, creare una società che investa in intelligenza artificiale – spiega Alessandro -. Probabilmente farò economia. Sono estremamente fiducioso nel futuro, forse dovrei pensare più al presente».

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