La rivoluzione di Ama: licenziati 4 dipendenti sorpresi a rubare, verifiche sulle assenze, 7 manager a casa | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma prova a ripartire dall’Ama: “Città più pulita e meno sprechi”

Uno sprint sulla pulizia. Non solo nella macchina amministrativa scossa dal terremoto giudiziario dell’inchiesta sul ‘Mondo di Mezzò, ma anche – materialmente – nella città, spesso troppo sporca per essere una capitale europea che va verso il Giubileo. Questo il piano di Ignazio Marino che oggi, presentando il risanamento portato avanti in Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma, coglie l’occasione per rivendicare il suo operato da sindaco: «Onestà e trasparenza non bastano – ammette -, ma ci sono anche le azioni che abbiamo intrapreso». Diverse quelle messe in campo per rendere Roma una città più decorosa: un progetto di video-sorveglianza per prevenire discariche abusive; il potenziamento delle operazioni di spazzamento delle strade; il rinnovo di tutti i cassonetti entro il 2016; e in autunno, prima dell’inizio dell’Anno Santo, l’arrivo di diecimila nuovi cestoni per i rifiuti soprattutto in periferia. Oltre agli impianti aperti sette giorni su sette, inoltre, l’azienda dei rifiuti romana sta lavorando ad un accordo sindacale per rendere anche la domenica un giorno lavorativo. E, in prospettiva, dopo gli eco-distretti, rispunta l’idea di una discarica di servizio. Quanto al risanamento aziendale, la strada appare già tracciata: via sette dirigenti del ‘vecchio corsò, in Ama sono arrivati due nuovi dirigenti attraverso una selezione «trasparente e meritocratica», con un costo del management «ridotto dell’11%». Si registrano il 40% in più di sanzioni disciplinari, l’intensificazione delle ispezioni sulle assenze e il licenziamento di 4 dipendenti, due dei quali perchè sorpresi a rubare. «Se sarà confermato il convincimento che le 41 assunzioni della cosiddetta Parentopoli sono state compiute in modo illegittimo quelle persone saranno licenziate», rincara Daniele Fortini, presidente della municipalizzata Ama. Qui «in passato 80% di affidamenti diretti – rivendica Marino su twitter – oggi 80% di gare a evidenza pubblica». «Abbiamo portato in Procura, dai magistrati che si stanno occupando di Mafia Capitale, le carte relative ad gara bandita dall’Ama nel 2011 – fa sapere Fortini -. Con i 50 milioni di euro previsti solo per noleggiare 28 mila cassonetti se ne potevano acquistare 67 mila». E ancora: «Quando sono arrivato la prima cosa che ho sentito da alcune organizzazioni sindacali è stata: ‘dobbiamo fare 700 nuove assunzioni. Ogni volta che arriva qualcuno qui si fa un’infornatà – rivela il numero uno di Ama -. Noi non abbiamo assunto nessuno, perchè non c’è bisogno nè di più braccia nè di carrette ma di riorganizzare il servizio».

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