Mafia capitale: Storace contro immobilismo del centrodestra, Salvini pronto alle elezioni: "Avremo un candidato" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Salvini pronto alle elezioni lancia la sua sfida: “Siamo pronti a governare, avremo un candidato”

– Matteo Salvini si sta scaldando per il popolo di Pontida, dove domani la Lega tiene il suo tradizionale raduno arricchito quest’anno anche di una ruspa nel mezzo del pratone. Ma il leader della Lega – che a Milano ha riunito un breve congresso dove fra l’altro è stato ulteriormente sminuito il ruolo di Umberto Bossi, con grande disappunto del vecchio Capo – ha già lo sguardo su Roma. È li che il giovane segretario progetta di guidare una proposta di governo alternativa a quella di Matteo Renzi. E persino di presentare un candidato sindaco per il dopo-Marino, sicuro di «prendere una barca di voti». «La Lega è un movimento di liberazione – ha detto Salvini in un’intervista al Corriere -. Questo diremo a Pontida, questo costruiremo da qui in avanti: un partito di liberazione e di governo: in due anni siamo passati dal 4 al 16%, significa che possiamo andare a prendere Renzi». Salvini, che è arrivato a immaginare un consenso al 26% fra un anno, ha sostenuto che «il programma sarà costruito insieme a decine di professori» e attraverso «una campagna di ascolto fitta di confronti con associazioni imprenditoriali e sindacali». Se la ruspa è diventata il simbolo del nuovo corso, quella delle frasi choc sui campi nomadi e della voglia di dare «normalità» all’Italia, Salvini sembra rendersi conto che non di sola immigrazione si può vivere. E al tema caldo di queste settimane dovrà aggiunge una proposta organica anche per l’economia e il riscatto sociale. Ne discuterà martedì con Silvio Berlusconi, in un faccia a faccia sul futuro del centrodestra in cui si «parlerà di tutto» ma non delle «vecchie etichette destra-sinistra». Salvini oggi ha messo in sicurezza il partito. In un congresso straordinario celebrato a porte chiuse in una sala convegni nel salotto buono di Milano, la Lega ha approvato un nuovo Statuto che organizza il movimento in maniera confederale, con 13 associazioni regionali autonome in materia fiscale e organizzativa. E che appunto ridimensiona il ruolo di Bossi, presidente a vita e del comitato di garanzia e controllo, ma che non potrà più reintegrare gli espulsi con più di vent’anni di militanza ma solo i fondatori del movimento. «Che senso ha farmi presidente se sono privo di poteri? Forse hanno paura di me», ha detto Bossi arrivando a congresso quasi concluso e concedendo un sorriso un pò malinconico alle telecamere. In realtà la critica a Salvini è soprattutto politica. Il fondatore ritiene che la ragione sociale della Lega resti il nordismo e non la vocazione nazionalista. «La Lega – ha detto – è sempre contro quello che è italiano, il centralismo e il fascismo italiano. I voti al Centro e al Sud, a Salvini, non glieli danno: quelli vogliono i soldi, mica cambiare il Paese. Se esce un partito nazionale, resta da solo a farlo». Bossi non ha però più seguito fra i leghisti che contano. E Salvini si è limitato a ringraziare chi lo ha preceduto ma facendogli notare – senza nominare il Senatur – di avere più consensi di lui. Domani sarà il partito di Salvini non quello di Bossi, a guidare le danze sul prato di Pontida. «Che è la casa della Lega e ci sarà la Lega», ha tenuto a dire il segretario, Se lo slogan sarà ‘Siamo qui per vincerè, a terra è stato disegnato un solo simbolo. Quello del Sole delle Alpi.

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