Regione Lazio: "Centro microcitemie non accreditato con il servizio sanitario regionale" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Regione Lazio: “Centro microcitemie non accreditato con il servizio sanitario regionale”

– «La Regione Lazio non ha chiuso Il Centro studi sulle microcitemie dell’Anmi ma ha preso atto che si tratta di una struttura privata non autorizzata e non accreditata con il servizio sanitario regionale. La sua attività si è svolta fino al 2014 attraverso progetti, una modalità amministrativa che non è più possibile adottare né prorogare. La Regione è disponibile a trovare soluzioni ma esclusivamente nell’ambito delle leggi vigenti». Così in una nota la Regione Lazio. «Se il Centro studi intende seguire il percorso legittimo per ottenere autorizzazione e accreditamento rispettando i requisiti strutturali e organizzativi previsti, la Regione è, ovviamente, disponibile a prendere in esame tale istanza. Siamo per altro disponibili, al fine di potenziare l’attività di III livello, a prendere in carico il personale tra biologi e tecnici che ha titolo e che esegue circa 500 prestazioni l’anno di studi diagnostici ed in particolare del DNA dei geni globinici – si legge nel comunicato – Si tratta di esami che si eseguono nei casi in cui le analisi precedentemente descritte non hanno permesso una diagnosi definitiva. Per quanto riguarda la rete dei centri pubblici del Lazio si precisa che è composta da 7 strutture in grado di fornire l’assistenza richiesta e cioè di garantire la diagnosi e la gestione del completo percorso assistenziale dei soggetti con sospetta o confermata diagnosi di microcitemia rara. Ad essi possono rivolgersi tutti i cittadini del Lazio in quanto pienamente operativi presso gli ospedali S. Eugenio, Gemelli, S. Camillo, Policlinico Umberto I, Tor Vergata e Ime, Ospedale pediatrico Bambino Gesù».

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