Frosinone, scoperto giro di prostituzione gestito dall'estero: in Italia con la promessa di un matrimonio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Frosinone, scoperto giro di prostituzione gestito dall’estero: in Italia con la promessa di un matrimonio

La Polizia di Stato di Frosinone ha eseguito alcuni arresti nei confronti di cittadini di nazionalità romena ritenuti responsabili del reato di sfruttamento della prostituzione. Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno permesso di accertare che gli indagati gestivano un imponente giro di affari sfruttando giovani donne, anche minorenni, assumendo anche un comportamento violento nei confronti delle ragazze. Le investigazioni hanno consentito di mettere in luce l’operatività dell’associazione all’interno della quale i capi, uno dei quali residente in Romania e l’altro in Spagna, ordinavano agli altri membri le modalità operative da attuare. ). In particolare, nell’ambito dell’operazione denominata «Sex in the city» sono sei le ordinanze di custodia cautelare eseguire in provincia a Frosinone e altre due da eseguire all’estero, una in Spagna e l’altra in Romania.

– La Polizia di Stato di Frosinone ha fatto emergere che ognuno dei 4 arrestati, all’interno del gruppo criminale, aveva un ruolo predeterminato: chi si occupava del controllo delle ragazze, chi del reclutamento, chi della logistica. Le ragazze giovanissime venivano fatte entrare in Italia con l’inganno di un futuro matrimonio e invece costrette a «incassare» giornalmente da 500 a 700 euro con insulti, minacce e percosse. Una delle donne che nei mesi scorsi era rimasta incinta e che aveva cercato vanamente di evitare di prostituirsi è stata costretta ad interrompere la gravidanza. Controllate a vista dai loro protettori con vere e proprie ronde per accertare i tempi delle prestazioni e riscuotere in tempo reale gli incassi. Qualcuna aveva anche manifestato la propria volontà a qualche connazionale di voler uscire dal giro con l’aiuto della Polizia ma il potere intimidatorio esercitato ed il timore di ritorsioni l’avevano fatta desistere. Sono state sequestrate all’organizzazione, che operava a Frosinone e Cassino, anche tre auto di grossa cilindrata.

– Avevano preso il predominio su un lungo tratto dell’asse attrezzato di Frosinone, quello che comincia dalla Montilepini, fino al Carrefour. In quei quattro chilometri potevano prostituirsi solamente le loro donne, tutte giovanissime di età compresa tra i 18 e i 22 anni, tutte rumene e tutte attirate in Italia con la finta promessa di un matrimonio. L’organizzazione sgominata questa mattina dalla Squadra Mobile di Frosinone era composta tutta da rumeni, quattro in Italia che gestivano il giro, uno in Spagna e uno in Romania dove, oltre a reinvestire in patria i soldi guadagnati illegalmente in Italia, provvedeva anche a reperire la «merce». Così chiamavano le ragazze, vere e propri schiave tanto che si ipotizzava di contestare agli indagati non solo il reato di associazione a delinquere finalizzato allo sfruttamento della prostituzione, ma anche quello di riduzione in schiavitù. Le ragazze erano costrette a vivere nelle loro stanze e ad uscire solamente per andare a prostituirsi. «L’ordine – ha detto Carlo Bianchi, dirigente della Squadra Mobile di Frosinone – era perentorio, non rincasare se non avessero almeno guadagnato dai 500 ai 700 euro al giorno, pena, percosse senza pietà. D’inverno costrette a esporsi nude sulla strada per attirare clienti, costrette fin anche ad elemosinare dai loro aguzzini un pò di carbonella per accendere un fuoco e riscaldarsi». Quando gli affari andavano male a Frosinone, l’organizzazione, in seguito a ricerche di mercato, spostava la «merce» su Cassino. Una sorta di filiale sempre nella zona abituale della prostituzione, quella industriale. Così alle indagini hanno partecipato anche gli agenti della questura di Cassino diretta dal vice questore Cristina Rapetti.

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Una risposta a Frosinone, scoperto giro di prostituzione gestito dall’estero: in Italia con la promessa di un matrimonio

  1. Francostars 24 giugno 2015 a 12:28

    In ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.

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