Mafia capitale, resta in carcere Gramazio e domiciliari per Coratti. Ma scoppia il caso del piano di rientro. Per Fitch "è a rischio". | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, resta in carcere Gramazio e domiciliari per Coratti. Ma scoppia il caso del piano di rientro. Per Fitch “sarebbe a rischio”

E' la decisione del tribunale del Riesame, chiamato a decidere sulla richiesta di scarcerazione. In Campidoglio arriva il report dell'agenzia sul pericolo fallimento

Resta in carcere Luca Gramazio, l’ex consigliere regionale e capogruppo del Pdl finito in manette nell’ambito del secondo filone di indagine su ‘Mafia Capitale’. Lo ha deciso il tribunale del riesame di Roma che ha, invece, concesso gli arresti domiciliari all’ex presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti (Pd). I giudici delle libertà hanno deciso la scarcerazione e i domiciliari anche per Claudio Bolla (collaboratore di Salvatore Buzzi) al quale, tra l’altro, è stata annullata la misura restrittiva legata a un episodio di corruzione, e Francesco Ferrara, vicepresidente del cda della cooperativa ‘La Cascina’. Misura restrittiva confermata anche per la segretaria di Buzzi, Nadia Cerrito, e di altri nove indagati per i quali erano stati disposti i domiciliari: si tratta degli altri dirigenti de ‘La Cascina’ Tiziano Menolascina, Domenico Cammissa e Carmelo Parabita, degli imprenditori Daniele Pulcini e Tiziano Zuccolo (già vicepresidente della cooperativa Domus Caritatis), dell’ex presidente del X Municipio Andrea Tassone, del suo intermediario Paolo Solvi, del dipendente comunale Mario Cola (Dipartimento Patrimonio) e dell’ex sindaco di Castlnuovo di Porto Fabio Stefoni. Annullata la misura applicata a carico di Pierina Chiaravalle (domiciliari), Angelo Marinelli (domiciliari), Emilio Gammuto (carcere) e di Michele Nacamulli (carcere, limitatamente all’accusa di turbativa d’asta). Per Marco Bruera (collaboratore di Luca Odevaine), Stefano Venditti (ex presidente della Legacoop Lazio) e Gaetano Altamura (già dirigente del X dipartimento del Comune di Roma) è stata prevista la sostituzione dei domiciliari con una misura meno dura. Intanto scoppia il caso piano di rientro. Secondo Fitch  sarebbe a rischio e l’agenzia di rating sottolinea come “il bilancio e il piano di rientro” siano “elementi importanti per ripristinare il surplus operativo necessario a coprire le spese incluse quelle per il finanziamento del debito”. “Una piena realizzazione del piano di rientro possa riportare un piccolo surplus di bilancio di circa il 2% nel medio termine”, aggiungono i tecnici. “Le tasse comunali sulla proprietà e sulle persone fisiche sono già ai massimi di legge, una fase economica debole potrebbe colpire le entrate ed extra costi potrebbero arrivare dal Giubileo e dalla possibile candidatura alle Olimpiadi del 2024 – scrive Fitch – A marzo noi abbiamo confermato il rating ‘BBB’/Negative. Una conferma che rifletteva, tra i diversi fattori, un basso debito pubblico di circa 1,5 miliardi di euro e la prospettiva di finanziamenti ad hoc dal governo nazionale (ad esempio come avvenuto nel 2008 con il trasferimento del debito alla gestione commissariale del Campidoglio). L’outlook negativo riflette le incertezze politiche e il rischio del fallimento del piano di rientro nel ripristinare un surplus operativo”.

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