Mafia capitale, il Tar del Lazio conferma l'interdittiva per la coop Edera: 200 lavoratori a rischio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, il Tar del Lazio conferma l’interdittiva per la coop Edera: 200 lavoratori a rischio

«Il Tar del Lazio ha rigettato oggi l’istanza di sospensiva del provvedimento interdittivo antimafia disposto dal Prefetto di Roma contro la Cooperativa Edera lo scorso 27 aprile. I giudici della prima sezione hanno infatti ritenuto che ‘il ricorso non pare presentare – ad un primo sommario esame – sufficienti elementi di fumus boni juris’». Lo comunica la cooperativa Edera in una nota. «La decisione di oggi – ha dichiarato il presidente della Cooperativa Edera, Alessandro Pepe – potrebbe essere la pietra tombale su quasi vent’anni di cooperazione sociale svolta da Edera e soprattutto minaccia fortemente il futuro dei nostri circa 200 lavoratori». «L’interdittiva antimafia, che – ha spiegato – continuiamo a ritenere del tutto ingiustificata, non ci permette di continuare a lavorare. E in attesa dei mesi che ancora passeranno per la discussione di merito e i ricorsi che presenteremo al Consiglio di Stato, Edera rischia di dover avviare le procedure per la messa in liquidazione della società». «Ad aggravare la nostra situazione, infatti – ha aggiunto – c’è anche il fatto che da mesi Ama ha strumentalmente sospeso tutti i pagamenti, che ad oggi ammontano a oltre 2 milioni di euro, e si sottrae a qualsiasi dialogo. Pagamenti dovuti per servizi che, sottolineo, stiamo continuando a svolgere, per evitare le gravi e ovvie ripercussioni ai danni della cittadinanza. La municipalizzata non ci ha fatto avere alcuna comunicazione ufficiale anche in merito alla chiusura dell’inceneritore di Ponte Malnome, con la conseguenza che i nostri 28 dipendenti, che assicuravano il servizio di movimentazione dei rifiuti ospedalieri, sono da mesi senza stipendio e non possono neanche accedere agli ammortizzatori sociali». «La situazione è tragicamente paradossale – ha concluso Pepe -. Una società sana, che svolge un servizio apprezzato da tutti i committenti, è sull’orlo della chiusura, con 200 posti di lavoro a rischio. Facciamo dunque appello al Prefetto di Roma affinché, anche alla luce dei passi compiuti da Edera negli ultimi mesi, valuti la nostra istanza presentata oltre un mese fa e revochi l’interdittiva antimafia, permettendoci di continuare nell’unica cosa che chiediamo di poter fare: lavorare».

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