Magliana, rifiuti e materiale ferroso inquinante: sequestrata la struttura | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Magliana, rifiuti e materiale ferroso inquinante: sequestrata la struttura

È di queste ore l’ennesimo intervento della Polizia Locale, Reparto Tutela Ambientale dello SPE, che ha portato al sequestro di un impianto di raccolta rifiuti e rottami di circa 6000 metri quadrati e di ingenti quantitativi di rifiuti. Ad essere denunciato, il titolare della struttura ubicata in Vicolo dell’Imbarco, al confine con l’autostrada Roma Fiumicino, che accettava ingenti quantitativi di rifiuti e materiale ferroso inquinanti, provenienti dalle attività illecite di numerosi soggetti orbitanti nei campi rom di Via Candoni, Ciampino, Pontina, Via del Cappellaccio e Viale Marconi. L’operazione, sollecitata dalla Procura della Repubblica di Roma, rientra nell’ambito delle indagini eseguite dalla stessa Polizia Locale agli inizi del 2014, quando a causa del grave degrado igienico sanitario ed ambientale del campo rom di Via Candoni si era reso necessario eseguire il sequestro di parte dell’ area del villaggio e di 13 autocarri utilizzati dai residenti del medesimo insediamento per la raccolta, il trasporto, il commercio e lo smaltimento illecito di rifiuti, ai quali si ricollegavano i ripetuti incendi ed il proliferare di discariche abusive nelle zone limitrofe all’ insediamento. Il sequestro si è reso necessario anche perché l’impianto è risultato avere gravi carenze rispetto ai requisiti richiesti dalle vigenti normative tecniche di settore a tutela dell’ambiente. Nella stessa zona, nel maggio scorso, i controlli ambientali eseguiti sempre dallo SPE congiuntamente alla Polizia Provinciale avevano determinato la chiusura di un altro impianto su Via della Magliana, anch’esso posto all’attenzione dell’autorità giudiziaria per avere acquistato illecitamente ingenti quantitativi di rifiuti, provento delle attività illecite di soggetti residenti nei villaggi rom e negli insediamenti abusivi della zona. I titolari di entrambi gli impianti sono stati denunciati per gestione non autorizzata di rifiuti in concorso con i soggetti responsabili dei conferimenti di rifiuti di provenienza illecita.

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