Movida, Ceis: “Patente ritirata al 55% dei giovani per guida in stato di ebbrezza”
«Il 55% dei giovani romani ha avuto nelle propria vita almeno un incidente stradale con ritiro della patente, causato dall’assunzione di sostanze stupefacenti o alcoliche. I giovani sempre di più amano la movida e cercano il divertimento ad ogni costo. Per loro il modo più facile e rapido per ottenerlo è mischiare diverse sostanze. E così risulta che l’89% dei ragazzi romani mischia alcool, droga, fumo e psicofarmaci. In particolare il 92% fuma tabacco, il 60% fa utilizzo di cannabis, il 73% beve e il 30% prende psicofarmaci. Dopo lo sballo notturno, però si deve far ritorno casa e cresce così il numero d’incidenti alla guida con successivo ritiro della patente. Sono questi i dati preoccupanti lanciati dal Centro Italiano di Solidarietà di don Mario Picchi in occasione della Giornata mondiale per la lotta alla droga che emergono da un campione di 1.000 ragazzi e che mostrano come il primo contatto con la droga nel 55% dei casi avvenga tra i 19 e i 25 anni, nel 27% prima dei 18 anni e nel 18% oltre i 26 anni. Preoccupante anche la frequenza di utilizzo di sostanze stupefacenti: il 47% ne fa uso più di una volta alla settimana, il 28% una volta al giorno e il 25% più di una volta alla settimana». lo comunica, in una nota, il Ceis. «I dati sono oggetto di dibattito nell’incontro »Strategie d’incontro per le dipendenze patologiche – prosegue la nota – il valore della concertazione tra servizi pubblici e privato sociale organizzato dal Ce.I.S per la giornata mondiale contro la lotta alla droga che si terrà oggi 26 Giugno 2015 presso il centro di via Attilio Ambrosini 129 Roma. La giornata continuerà poi nel pomeriggio a partire dalle 16 con la proiezione di video racconti dei ragazzi della comunità, attività ludico sportive e musica fino ad arrivare alla cena delle 20.30 all’aperto per tutta la comunità, genitori amici e simpatizzanti del Ce.I.S«. »Si stanno trascurando i nostri giovani. La loro è una reazione – dichiara Roberto Mineo, presidente del Ce.I.S – a una situazione famigliare in cui è difficile trovare un dialogo e i propri spazi. Così il sabato sera si da sfogo alle proprie difficoltà senza badare alle conseguenze. Tornare a casa guidando in stato d’ebrezza o sotto l’effetto di sostanze è considerato qualcosa di normale. Si teme il ritiro della patente e non si pensa minimamente al rischio che si corre per la propria incolumità e quella degli altri«. »Come Ce.I.S. – continua Mineo – stiamo lavorando da molti anni con politiche di prevenzione nelle scuole e con attività di recupero per cercare di arginare questo fenomeno giovanile molto serio. Ma il primo intervento deve essere rivolto ai genitori. Infatti se ai ragazzi è permesso di tornare a casa con i postumi di una sbronza, o in condizioni psicofisiche alterate vuol dire che i genitori non hanno la giusta attenzione verso i propri figli.«
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