Taxi: "Doppia tariffa a Fiumicino per incompetenza" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Taxi: “Doppia tariffa a Fiumicino per incompetenza”

«Dobbiamo purtroppo prendere atto che l’assessore Anselmi, oltre ad avere forti difficoltà nel constatare come sia ampio e diffuso il fenomeno dell’abusivismo presso lo scalo aeroportuale Leonardo da Vinci, con particolare riferimento ai comportamenti profondamente scorretti praticati quotidianamente da molti noleggiatori affiliati ai sub concessionari, ignori anche il contenuto delle norme che consentono ai taxi del comune di Roma e a quelli della cittadina del litorale laziale, di poter operare presso il principale scalo aeroportuale romano». Così in un comunicato le strutture sindacali Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi, Uil trasporti taxi, Ati taxi, Usb settore taxi e Associazione Tutela Legale Taxi. «Vorremmo ricordare all’assessore Anselmi che il Decreto Legislativo 422/97, prevede che i taxi di più comuni possano svolgere servizio in un aeroporto, con le stesse modalità operative e gli stessi prezzi: la suddetta norma prevede anche che in caso di mancato accordo (e sottolineiamo mancato accordo) tra i comuni su tariffe e turni di servizio, intervenga la regione – si legge nel comunicato – Essere soddisfatta della risposta fornita dell’assessore Michele Civita che già in passato, ricoprendo un importante ruolo a livello provinciale, affermò che avrebbe affrontato e risolto il problema in poche settimane ed oggi, a distanza di otto anni e a pochi mesi dal Giubileo, rimanda ulteriormente la soluzione di questa kafkiana situazione che tanto disagio ha prodotto all’utenza del settore, dimostra – anche se rischiamo di essere ripetitivi – come siano incompetenti questi amministratori. Infine – conclude la nota – nel ringraziare il consigliere Santori per la sensibilità dimostrata, invitiamo l’assessore Anselmi a compiere una semplice riflessione: se le vetture taxi del comune di Fiumicino risultano essere in numero esiguo, secondo quanto da lei dichiarato, risulta quantomeno singolare che debbano svolgere più turni di servizio in sede aeroportuale, e con tariffe più alte, lasciando così sguarnito il territorio del comune da lei stessa amministrato».

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