La diplomazia olimpica per Roma 2024, ora Baku è più che una minaccia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La diplomazia olimpica per Roma 2024, ora Baku è più che una minaccia

Archiviata la prima edizione dei Giochi europei, che per 17 giorni hanno riunito a Baku, 6.000 atleti provenienti da 50 paesi europei, con l’Italia che chiude al 6/o posto con 47 medaglie, 10 d’oro, 26 d’argento, 11 di bronzo e la soddisfazione del presidente del Coni Giovanni Malagò che ha definito «positivo» il bilancio della spedizione azzurra con «risultati che hanno confermato il ruolo preminente dell’Italia nel contesto europeo» con «indicazioni giuste per cercare di superare le criticità, migliorandoci e ottimizzando il percorso di avvicinamento a Rio 2016», ora l’attenzione si sposta sulle strategie per la candidatura ai giochi olimpici 2024. La riuscita della kermesse di Baku (nonostante le ‘ombrè derivate dall’assenza di intere discipline come l’atletica ed il nuoto, ad esempio, che ha visto sfidarsi atleti juniores) ha portato allo scoperto le velleità olimpiche dell’Azerbaigian che, dopo le bocciature del 2016 e del 2020, è ora pronto a candidarsi per l’edizione 2024. E così, dopo Roma, Boston, Parigi, Amburgo e Budapest, il novero delle città pronte a sfidarsi per i Giochi 2024, quelli che secondo l’agenda 2020 varata dal Comitato internazionale, dovranno essere ‘low cost’ e sostenibili, aumenta, in attesa della dead line del 15 settembre, termine ultimo fissato dal Cio per la presentazione delle candidature. I Giochi europei di Baku, al di là delle competizioni sportive, sono stati un momento importante per le città che hanno già annunciato la loro candidatura: momenti di proficuo confronto per la delegazione italiana che sta lavorando per Roma 2024, per rafforzare l’immagine sportiva e organizzativa dell’Italia. Roma, dopo avere incassato anche il parere favorevole dell’Assemblea capitolina che ha approvato con una larghissima maggioranza la mozione per la candidatura, dovrà guardare anche alla possibile candidatura di Baku: quella che alla vigilia dei Giochi europeo sembrava un’ipotesi remota, è oggi, molto più di una possibilità. Dal governo Aliyev non ci sono ancora annunci, ma il dossier sarebbe già pronto. Secondo il presidente dei Comitati olimpici europei, Patrick Hickey, «molto presto» i funzionari azeri potrebbero annunciare la candidatura per l’edizione del 2024 anche perchè, dopo i Giochi europei, per i quali in meno di due anni sono stati realizzati impianti ad hoc all’avanguardia, il paese ha già una serie di strutture realizzate. Forte delle sue risorse petrolifere, l’Azerbaigian, già da qualche anno ha scelto lo sport quale via per affermare e promuovere la propria immagine: dallo sponsor governativo dell’Atletico Madrid con lo slogan sulle maglie ‘Azerbaijan land of firè, al recentissimo interessamento di una società privata azera di una possibile analoga sponsorizzazione della Lazio. Senza dimenticare che dal prossimo anno (e per 10 stagioni) Baku avrà una tappa del mondiale di formula uno con un gran premio che si correrà lungo un circuito cittadino che girerà tutto intorno alla città vecchia, patrimonio dell’Unesco con arrivo in riva al mar Caspio, e ospiterà quattro partite degli Europei di calcio 2020. La capacità organizzativa dimostrata dall’Azerbaigian ai Giochi europei (sul cui futuro restano però numerose ombre dopo il ritiro dell’Olanda che avrebbe dovuto organizzare la seconda edizione) e le risorse economiche derivanti dalle ingenti risorse petrolifere, oltre ad una serie di impianti di alto livello, sono le armi che Baku è pronta a mettere in campo per realizzare il sogno olimpico. Le avversarie, Roma in testa, sono avvisate.

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