Forlanini, Regione: "Dal 13 luglio nuova vita, sarà hub innovazione". Zingaretti: "Follia 15 milioni per 50 posti letto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Forlanini, Regione: “Dal 13 luglio nuova vita, sarà hub innovazione”. Zingaretti: “Follia 15 milioni per 50 posti letto”

– La data da appuntare è il 13 luglio prossimo, quando un viavai di camion e operai segnerà l’inizio della nuova vita dell’ormai ex ospedale Forlanini di Roma, pronto a essere restituito alla città, nelle intenzioni della Regione Lazio, come maxipolo multifunzionale, «punto di riferimento per le start up e per chi opera nel sociale, nel mondo della cultura e dell’innovazione», ma anche sede di uffici pubblici e dei presidi dei carabinieri e della polizia, nonchè d’estate arena cinematografica all’aperto. A settembre, ha spiegato stamattina il governatore Nicola Zingaretti, sarà lanciato un bando delle idee per decidere quale sarà il destino della imponente struttura del Portuense, «e confido – ha detto – che entro la fine dell’anno si abbia un’idea di quello che ci deve andare. Finisce una lunga e lenta agonia». Ma prima va pulito e non sarà impresa: 400 mila euro dalle tasche della Regione per venire a capo di circa 10 anni di progressivo abbandono. I numeri sono imponenti: al centro di un parco da 280 mila metri quadrati con migliaia di alberi d’alto fusto sorge una struttura coperta da 150 mila metri quadrati, inaugurata nel lontano 1934. In chiusura da circa dieci anni, ormai fuori dalla programmazione sanitaria, da qualche tempo il nome del Forlanini evocava immagini di degrado, sporcizia e ricoveri di fortuna. Restavano le spese: una cinquantina di posti letto residui che «costavano 15 milioni l’anno, uno spreco, una follia», ha sottolineato Zingaretti. Ora, di fatto, di attività sanitaria non ce n’è praticamente più. La Medicina nucleare all’Ifo Regina Elena, mentre più breve è il trasloco per il gruppo delle specialità toraciche (Chirurgia, Terapia intensiva ed Endoscopia) che assieme alla Terapia del dolore ha trovato casa allo Spallanzani, mentre l’Ucri, l’unità per il coma persistente, ha spiegato il dg Antonio D’Urso, finirà al San Camillo. Tutto insomma nel chilometro quadrato forse a più alta densità di posti letto dell’intero Lazio, oltre mille, «dove si cura dalla puntura d’ape all’Ebola» ha commentato Zingaretti. Che, in controtendenza rispetto agli anni passati, ha messo in chiaro che al Forlanini non nascerà una Rsa. Un progetto superato: «Tante parole, ma anche immobilismo. Noi abbiamo autorizzato centinaia di posti Rsa». Nè è intenzione della giunta, in particolare rispetto alla «parte monumentale», uno «spacchettamento dell’unicum del Forlanini», a scopo dismissione. Dunque, che ne sarà dell’ex ospedale? Già ci sono state alcune riunioni con il Comune, il Demanio e il Municipio, ha spiegato il governatore, ma anche con la polizia e i carabinieri, che vi sposteranno presto dentro i loro presidi. Nelle palazzine non monumentali saranno trasferiti uffici della Regione (risparmio previsto: 4 milioni l’anno di affitti), e ci sarà certamente un incubatore di imprese e servizi per chi cerca lavoro. Certo è che le associazioni, le realtà di volontariato e i comitati non saranno mandati via: «Noi non cacceremo nessuno dal Forlanini – ha concluso Zingaretti – neanche i gatti». Nel pomeriggio alcuni esponenti dell’opposizione hanno però manifestato contro la chiusura dell’ospedale: «Si chiude una struttura di oltre 125 mila metri quadri senza che il Comune e la Regione abbiano pronto un piano di recupero e riutilizzo dell’area – ha affermato il capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio Alessandro Onorato – È facile immaginare che nei prossimi giorni si metteranno all’opera i professionisti delle occupazioni abusive di case».

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