Mafia capitale, Serafina Buarné in pole come segretario generale. Sabella "fase 2 già iniziata, atti sotto osservazione", relazione sull'auto del dirigente con il permesso del boss | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Serafina Buarné in pole come segretario generale. Relazione sull’auto del dirigente di Ostia con il permesso del boss

L'assessore Sabella contro l'ex prefetto Pecoraro: "Diceva che a Roma non esiste"

Serafina Buarnè, attuale responsabile per la prevenzione e della trasparenza del Campidoglio, è in pole per sostituire Liborio Iudicello per l’incarico di segretario generale di Roma Capitale. Buarnè, fortemente voluta dal magistrato-assessore Alfonso Sabella, a capo dell’ anticorruzione di Roma, vanta una lunga esperienza nel settore. In particolare, oltre ad avere ricoperto l’incarico di segretario generale in numerosi comuni siciliani come Enna, Ragusa, Partinico, Porto Empedocle, è stata anche nominata segretario generale del Comune di Villabate durante il periodo della gestione commissariale per scioglimento per infiltrazioni mafiose. Nel 1993 ha fatto parte della Commissione chiamata a gestire il Comune di Termini Imerese a seguito dello scioglimento per mafia. Oltre a Buarnè nella rosa di nomi al vaglio del sindaco Marino ci sono anche l’attuale segretario generale del Comune di Fiumicino Stefania Dota e il vice-segretario generale del Campidoglio Luigi Maggio. Per iniziare la cosiddetta ‘fase duè dell’amministrazione si starebbe puntando ad una scelta rapida. – «Come ci avviamo alla fase due dell’ amministrazione capitolina? Abbiamo già ridisegnato significativamente la struttura capitolina. Sembra che nella relazione si dica che l’ex segretario generale non avesse fatto abbastanza controlli. Ma il cambio è già in atto: dal 2015 è previsto il controllo successivo di legittimità del 20% degli atti dell’amministrazione capitolina,dal 2016 del 25% e dal 2017 del 30%. Si tratta di una mole enorme di lavoro: migliaia e migliaia di documenti». Lo dice l’assessore alla Legalità di Roma Alfonso Sabella. «Da qualche giorno, inoltre – continua -, grazie al piano anti-corruzione, è entrata in vigore la rotazione di funzionari e dirigenti». – «Già un magistrato è troppo in giunta. Sarebbe la dèbacle della politica, che invece deve riprendersi il suo ruolo». Così l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella risponde a chi lo interpella sulla possibilità dell’entrata di un nuovo assessore ‘magistratò nella giunta Marino. – Affondo dell’assessore-magistrato Alfonso Sabella all’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. «Gabrielli nella relazione inviata ad Alfano lamenta il fatto che il sindaco Ignazio Marino è stato lasciato solo dalle altre istituzioni -dice l’assessore alla Legalità e delegato a Ostia- in effetti l’ex prefetto Pecoraro nel 2013 dichiarava ‘la mafia a Roma non esistè….». «A livello amministrativo, dove sono emersi alcuni profili di illegittimità di atti o atti poco chiari, nei limiti dei nostri poteri, abbiamo spostato dirigenti e segnalato circostanze alla magistratura. Ora abbiamo varato la macro-struttura e dobbiamo riempirla. Se, come pare, non si va verso lo scioglimento del Comune per mafia, bensì verso azioni mirate del ministero dell’Interno su funzionari o dirigenti, sarebbe molto utile che arrivasse per tempo qualche indicazione da parte del Viminale, proprio per la composizione della macrostruttura ». Lo dice l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella. «La commissione prefettizia ha lavorato a tempo pieno e in forze per sei mesi sulla macchina amministrativa, quindi può avere indicazioni su dirigenti e funzionari che a noi mancano. E, a questo punto, visto che la relazione – che sarebbe dovuta rimanere segreta – è sui giornali, qualche indicazione anche a noi non sarebbe sgradita». Per Sabella, «ci sono esigenze pratiche. Faccio un esempio: se alcuni appalti devono saltare, datemeli subito che li blocchiamo altrimenti facciamo un favore alla criminalità!».- L’ex direttore tecnico del municipio di Ostia Aldo Papalini, già arrestato nell’inchiesta di Mafia Capitale, girava nelle aree a traffico limitato con permesso intestato al boss Carmine Fasciani, appartenente ad uno dei clan mafiosi che si spartiscono gli affari criminali del litorale capitolino. Anche questo particolare, riportato dalla relazione del prefetto Gabrielli e girata al ministro dell’Interno Alfano, lascia trapelare la contiguità tra amministratori e criminali soprattutto sul litorale romano. Nella relazione viene evidenziato come «il dottor Papini è risultato il fulcro di un articolato sistema corruttivo nell’ambito della gestione di numerosi appalti di lavori e concessioni per stabilimenti balneari in favore di società contigue alle associazioni criminali del territorio». «Dalla perquisizione eseguita ai danni del citato dirigente -si legge ancora nella relazione- è emerso addirittura il possesso del permesso di invalidità per la viabilità in aree a traffico limitato intestato al boss Carmine Fasciani utilizzato dal Papalini sulla propria autovettura».

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