Mafia capitale, Marino il sindaco solitario che cita e la rivoluzione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Marino il sindaco solitario che cita il Che e la rivoluzione

– La giunta perde pezzi sotto i colpi di Mafia Capitale. Dopo gli ultimi addii, il più recente del vicesindaco Luigi Nieri, Ignazio Marino cerca di tenere dritto il timone della nave-Campidoglio ormai nel pieno della tempesta politica. In un Palazzo Senatorio diventato ormai un limbo in attesa del verdetto del ministro Angelino Alfano, che dovrà esprimersi sulla relazione del prefetto Gabrielli, il sindaco-chirurgo non molla. Anzi, rilancia. E citando Che Guevara assicura: «Stiamo rivoluzionando tutto». Il day after le dimissioni del numero due del Campidoglio sembra essere una giornata normale per Marino. In mattinata una conferenza nella sede dell’Ama, l’azienda che si occupa di rifiuti nella Capitale. Lì, in quello che è uno dei momenti forse più difficili del suo mandato, si affida alle parole del Che: «La più grande dote di un rivoluzionario è studiare – dice – lo scriveva Che Guevara ai suoi figli. È quello che stiamo facendo nel Comune di Roma. Abbiamo studiato molto ma anche messo in atto decisioni evidenti. Qui sta cambiando tutto». Si trincera dietro un no comment e dribbla le domande dei cronisti sull’addio del suo vice e sul rimpasto di giunta. «Parlo solo della città» dice cavalcando sempre più il ‘governo del farè. Promette una Città Eterna più pulita entro l’estate. E se così non dovesse essere «apriremo ai privati» nel settore pulizia, annuncia. Poi il ritorno a Palazzo Senatorio per diversi appuntamenti fissati in agenda. Tra questi l’incontro con la neoeletta presidente della comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello che all’uscita commenta: «Il sindaco era molto sereno e tranquillo. Un sindaco saldo come è giusto che questa città abbia». Nel primo pomeriggio Marino si sposta al Nazareno. E nella sede del Pd ci rimane per un’ora. Probabilmente per incontrare il commissario dei dem a Roma Matteo Orfini. I due sono al lavoro per cercare di ricomporre il puzzle giunta, sostituendo i pezzi big mancanti: l’assessore ai Trasporti Guido Improta, che ha annunciato il suo addio diverse settimane fa, e il suo ex vicesindaco Nieri. Poi il primo cittadino, in serata, è volato a Losanna, in Svizzera, insieme alla delegazione italiana per un incontro con il Comitato Olimpico Internazionale sulla candidatura della Capitale alle Olimpiadi 2024. Intanto tra gli assessori nessuno sembra essere ben informato delle prossime mosse del sindaco-chirurgo. Anzi molti di loro ammettono di non «arrovellarsi più di tanto su chi sarà il nuovo vicesindaco». «Abbiamo molto lavoro da fare» tagliano corto. Qualcuno di loro scherza, commentando il tam tam mediatico: «Non c’è nessuna war room…». «È stata una decisione difficile quella di Luigi. Ma ora chi viene a prendersi questa responsabilità?» si chiedono alcuni. E sul totonomine nessuno si vuole sbilanciare. Orfini? Improta? Bonaccorsi? «È dalla prima giunta, nel 2013, che gira il nome della Bonaccorsi – fa notare un esponente della giunta – Già allora aveva rifiutato perchè non voleva dimettersi da parlamentare». A Marino un vicesindaco ‘in rosà non sarebbe neanche dispiaciuto. Anzi. Ma i requisiti minimi previsti, e mai cambiati, sono che nessuno può avere doppi incarichi. «Che figura faremmo? – chiosa un assessore – È una regola che va rispettata». Per venerdì mattina è prevista una riunione di giunta. Sarà il primo momento di confronto del sindaco-chirurgo con il suo esecutivo dopo l’addio del suo vice. Intanto la visita di Marino a Losanna, in Svizzera, sarà flash – qualcuno in Campidoglio già commentava maliziosamente che ogni volta che si palesa un problema in città il sindaco è all’estero. Già domattina, subito dopo l’incontro con il Cio, ritornerà nella Capitale. E domani sarà ancora una giornata tra la routine operativa da primo cittadino e il rebus della sua nuova giunta. Che dovrà essere fatta al più presto per far partire la fase 2 dell’amministrazione. Il Marino atto secondo. Il chirurgo dem ci crede. Oggi entrando in Campidoglio ha incontrato un membro del suo staff a cui ha chiesto come andasse. «Combattiamo», la risposta. E Marino ha chiosato: «No, no vinciamo».

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