Roma 2024, Marino: "No ad opere inutili". Bach: "Impressionato da come si ha a cuore la candidatura" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma 2024, Marino: “No ad opere inutili”. Bach: “Impressionato da come si ha a cuore la candidatura”

– Roma presenta al Cio le sue carte per le Olimpiadi 2024. E il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach si dice «impressionato da come la città abbia preso a cuore la candidatura». Dopo un primo viaggio a Losanna nel febbraio scorso, con Montezemolo, Malagò e Marino, oggi la delegazione italiana guidata dal governo ha avuto nella sede svizzera del Cio il suo primo incontro tecnico. Il sottosegretario De Vincenti, il sindaco Marino, il dg di Roma2024 Claudia Bugno, il Coni con il suo dg Fabbricini hanno incontrato il vertice dello sport mondiale per spiegare quanto forte sia la candidatura italiana. Roma e l’Italia vogliono fare le cose per bene fin da subito, ha spiegato De Vincenti confermando il «forte impegno del governo», mentre Claudia Bugno ha accolto subito la richiesta del Cio di una cabina di regia di «altissimo profilo» per pilotare la candidatura. Ne faranno parte Luca di Montezemolo, un delegato del premier Renzi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e poi Marino, che incontrando Bach ha sottolineato che «la Capitale ha tutto» per organizzare i Giochi, con la volontà «di fare tutto bene, con sobrietà e senza sprechi». Ma oltre alla «grande bellezza» evocata dal primo cittadino, serve «un gioco di squadra delle istituzioni» per un progetto che coinvolge «tutti gli italiani», e per raggiungerlo «lavoreremo con grandissimo impegno nei prossimi due anni», ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, alla guida della folta delegazione italiana insieme con Marino e il direttore generale del Comitato Roma 2024, Claudia Bugno. «L’impegno del governo è molto forte, quel che si dovrà fare si farà. È una grande occasione per il Paese – ha aggiunto -, la conferma che l’Italia è di nuovo in campo come protagonista della vita internazionale». Inoltre, ha aggiunto, «i Giochi sono una grande occasione per rafforzare una spinta agli investimenti infrastrutturali e ambientali», che hanno «ritorni veri» per il Paese. La delegazione italiana a Losanna ha illustrato e spiegato ma anche molto ascoltato, perchè l’Agenda 2020 voluta da Bach per favorire l’organizzazione di una Olimpiade non è solo una mano tesa per le candidate ma una road map precisa e quasi rigorosa. «Ci siamo confrontati su come stiamo costruendo il dossier di candidatura, sugli elementi portanti – ha spiegato Bugno -, come la sostenibilità, anche dei costi, i trasporti e la legacy, l’eredità, positiva, per la città e il Paese». Niente ‘cattedrali nel desertò, quindi, cme ha sottolineato e promesso anche Marino anche ma invece cura nell’utilizzo dei siti a disposizione, recupero di quelli incompiuti in un quadro di riqualificazione di alcune aree e di ritorno concreto per i cittadini. «Nevralgico è anche il tema dei trasporti. Per l’Olympic Lane si chiede massima fluidità, anche per motivi di sicurezza, ma tutti i siti dovranno essere collegati in maniera fattibile e concreta», ha aggiunto Bugno. Fattibilità e concretezza che, ha sottolineato la delegazione, contraddistinguono il percorso della candidatura italiana, ormai più che che avviata e decisa ad arrivare fino in fondo, all’annuncio atteso per il settembre 2017 a Lima.

Come nel 1960. Le Olimpiadi occasione di rinascita e rilancio per Roma sul palcoscenico del mondo. Così Ignazio Marino ha presentato al Comitato olimpico internazionale (Cio) a Losanna la candidatura della città per i Giochi del 2024. «Siamo di fronte a un altro passaggio epocale». ha detto il sindaco nel suo discorso in Svizzera, ricordando il mito in bianco e nero dell’edizione di 55 anni fa. «Non ci saranno cattedrali nel deserto nel 2024, opere inutili, offese al nostro Patrimonio» ha promesso Marino, «noi le cose le vogliamo fare bene, con sobrietà e senza sprechi». Tra le parole chiave del progetto per le Olimpiadi a Roma, Bellezza (quella Grande della città, raccontata da Paolo Sorrentino) e Trasparenza. Quest’ultima sottolineata dal sindaco, che si è lasciato alle spalle per un giorno una capitale invischiata nelle conseguenze politiche dell’inchiesta su Mafia Capitale. «Sono rimasto impressionato da come la città di Roma abbia preso a cuore la sua candidatura per le Olimpiadi 2024» ha detto Tomas Bach, presidente del Cio, alla delegazione italiana. Con Marino il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini e il direttore generale del Comitato Roma 2024 Claudia Bugno. «Roma ha tutto quel che serve per essere candidata», ha detto il sindaco, evidenziando «lo straordinario sostegno ricevuto dal governo». Tra le parole chiave della candidatura, con Bellezza e Trasparenza, Cultura, Sostenibilità, Accessibilità e Rigenerazione. «Non si aggiunge cemento a cemento – ha spiegato Marino – si rigenera, si consolida e si riqualifica ciò che è già costruito». E poi Legacy, eredità, «quella che Roma, grazie alle Olimpiadi, lascerà al mondo intero». «Le Olimpiadi del 1960 ci insegnano molto – ha detto Marino -. Sono il simbolo del boom economico e della crescita che ha positivamente travolto l’Italia e l’Europa intera, quelli del 1960 sono ricordati come i primi Giochi della televisione, quelli del 2024 saranno dei social media». Talmente preso Marino dal paragone con l’edizione del ’60 tanto da incappare in quella che appare un’imprecisione storica: nel testo ufficiale del discorso si rammenta che «quelle Olimpiadi sono rimaste nella memoria anche perchè hanno permesso di dotare la Capitale di una rete molto vasta di impianti sportivi che caratterizzano il quartiere del ‘Foro Italicò», ma il vasto complesso sportivo del Foro Italico fu realizzato in epoca fascista, tra il 1927 e il 1933, e completato il 1956 e il 1968.

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