Telefonata Lotito-Iodice, Palazzi archivia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Telefonata Lotito-Iodice, Palazzi archivia

Archiviato. Nessun deferimento e, quindi, nessun rischio decadenza dalla carica di consigliere federale per Claudio Lotito: il procuratore Figc, Stefano Palazzi, ha deciso di chiudere il fascicolo relativo alla telefonata tra il patron della Lazio e il dg delll’Ischia, Pino Iodice, e le rispettive dichiarazioni riportate da vari articoli di stampa. Pochi i riscontri per deferire il n.1 biancoceleste per la violazione dell’articolo 1 bis del codice di giustizia sportiva: dalla telefonata resa pubblica dallo stesso Iodice – in cui auspicava, tra l’altro, che il Carpi e il Frosinone non salissero in Serie A – e dalle successive audizioni (compresa quella dello stesso Lotito) non emergono elementi che dimostrino che il patron sia venuto meno «ai principi di lealtà, correttezza e probità in ogni rapporto comunque riferibile all’attività sportiva». La decisione della Procura federale, «previa condivisione del provvedimento da parte della Procura Generale dello Sport» del Coni – come sottolinea l’ufficio di Palazzi – non sorprende Gian Michele Gentile, legale di Lotito (che preferisce non commentare la vicenda). «Mi sembra la naturale conclusione delle indagini, non c’è stato niente di anomalo – dichiara l’avvocato all’Ansa – Soddisfazione? Mi sembra sia naturale che finisse così. Non c’era niente. E anche la telefonata era chiara per chi la volesse sentire con orecchie pulite». Nella telefonata, Lotito parlava anche del suo programma per rimettere in piedi la Lega Pro, lacerata dalle divisioni che c’erano sotto la presidenza di Mario Macalli. Per Iodice, il proprietario di Lazio e Salernitana aveva invece fatto pressioni per ottenere il sostegno degli altri club. Sulla vicenda ha aperto un’inchiesta (con tanto di perquisizioni in Figc, Lega Pro e nelle proprietà di Lotito) anche la Procura di Napoli, ipotizzando per il laziale il reato di tentata estorsione. Gentile però auspica una conclusione simile anche per quel procedimento. «Abbiamo prodotto una memoria e una documentazione – conclude l’avvocato -, i giudici sono diversi ma speriamo sia la stessa cosa anche lì». Confida, invece, in un esito diverso Iodice. «Sono sorpreso – rileva all’Ansa -, non me l’aspettavo questa archiviazione. Ma ho molta fiducia nella procura di Napoli, sicuramente più che in quella federale. È paradossale questo contrasto di vedute tra procure: quella di Napoli ordina le perquisizioni. Quella federale archivia».

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