Campidoglio, in assemblea arriva la delibera sugli orti urbani | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, nell’anno dell’Expo arriva il regolamento sugli orti urbani

– Contro la crisi e in nome del biologico e del ‘Km 0’ Roma si dota di un regolamento per gli orti urbani. Regole chiare per i romani dal pollice verde che potranno avere in affidamento terreni di proprietà comunale da coltivare. Unico divieto non vendere i prodotti. L’assemblea capitolina ha approvato oggi il regolamento per gli orti urbani. Tra gli obiettivi della delibera «promuovere il presidio del territorio, valorizzando il patrimonio verde e agricolo e la tutela della biodiversità, offrire l’opportunità di produrre una parte del proprio fabbisogno quotidiano di ortaggi, in maniera ecologicamente e socialmente sostenibile, creare percorsi di cittadinanza attiva come occasioni di aggregazione sociale». Il regolamento vieta l’utilizzo di sementi Ogm e la possibilità che le attività svolte nell’orto urbano possano essere finalizzate al conseguimento di alcuna forma di lucro. Tra i requisiti per richiedere un’area da coltivare si prevede che gli assegnatari non debbano essere già proprietari di altri terreni coltivabili. In caso di inadempienze, come ad esempio la mancata coltivazione per tre mesi, il trasferimento di un assegnatario in un altro Comune o il sub-affidamento a titolo oneroso a terzi, il Campidoglio potrà procedere in qualsiasi momento alla revoca dell’assegnazione del terreno. Gli assegnatari dovranno garantire l’ordine, la cura e la pulizia dell’area ma anche assicurare che le coltivazioni siano attuate con tecniche ‘biologichè e garantire lo smaltimento dei rifiuti. Laddove si ritenga necessario, per evitare appropriazioni indebite o l’ingresso di animali, si potrà recintare il terreno con reti metalliche e pali di legno o altri tipi di recinzioni che non prevedano operare murarie e quindi siano facilmente rimovibili. Le aree verranno conferite alle associazioni dal Dipartimento Ambiente o dal Municipio in comodato d’uso gratuito mediante apposita convenzione. Il contratto di comodato d’uso, che non potrà essere trasferito a terzi, avrà una durata massima di sei anni e potrà essere rinnovato una sola volta per ulteriori sei anni. Nel regolamento si distinguono diverse tipologie: dall’area destinata ad orti/giardini urbani (Ogu), ovvero un terreno comunale dato in comodato d’uso gratuito ad associazioni o gruppi no profit all’ orto/giardino urbano che è un lotto di terreno non superiore ai 60 mq destinato alla produzione di fiori, frutta e ortaggi, dall’orto/giardino condiviso, ovvero un’area da coltivare collettivamente a scopo sociale all’orto/giardino didattico destinata alle scuole presenti nel municipio. «Con questa delibera – spiega il capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola – l’amministrazione capitolina sostiene la creazione di nuovi orti urbani e giardini condivisi e la regolarizzazione di quelli esistenti. A Roma sono oltre 150 le realtà presenti che oggi vengono finalmente riconosciute come luoghi di aggregazione e di comunità. Questa di oggi è una vittoria delle comunità locali e degli ortisti. È un passo importante verso la riconversione ecologica della città e il recupero di spazi urbani abbandonati». Per l’assessore all’Ambiente di Roma Capitale si tratta di un segnale importante che arriva proprio «nell’anno di Expo 2015 sull’alimentazione». «Gli orti urbani – commenta Estella Marino – diventano il centro della comunità in molti quartieri dove non c’è neanche una piazza. C’era quindi la necessità di regolamentare perchè credo che la sussidiarietà orizzontale sia fondamentale attraverso regole condivise per l’amministrazione e per i cittadini».

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