Marino al lavoro sulla giunta: rebus per il ruolo di vicesindaco dopo le dimissioni di Nieri | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Marino al lavoro sulla giunta: rebus per il ruolo di vicesindaco dopo le dimissioni di Nieri

Dopo l’addio dell’inquilino numero due del Campidoglio, Ignazio Marino è al lavoro per incastrare al meglio tutte le tessere del puzzle giunta. E il nodo principale da sciogliere è appunto la casella di vicesindaco. Sinistra Ecologia e Libertà continua ad avvertire: «La fase 2 deve essere con la barra a sinistra. No a parlamentari assessori part-time». E dopo essere sfumata, forse neanche nata, l’ipotesi dell’ingresso di Nichi Vendola nell’esecutivo capitolino ora spunta il nome del deputato dem Marco Causi. E non tutti a Palazzo Senatorio gradiscono quest’eventualità. Intanto l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, big della giunta Marino, ha avuto oggi un malore ed è stato ricoverato in ospedale. Il toto-nomine per il nuovo esecutivo del chirurgo dem impazza sui giornali. E nel momento in cui fioccano nuovi nomi di possibili candidati-vicesindaco subito arrivano le smentite dei diretti interessati. Anche dal Campidoglio si affrettano a bollare le indiscrezioni come false. Oggi è stato il turno del deputato Pd Marco Causi, già assessore nella giunta Veltroni, e soprattutto membro della ‘cabina di regià sul piano di rientro elaborato a quattro mani da Campidoglio e Palazzo Chigi. Causi, secondo gli ultimi rumors, è dato in pole position per essere il successore di Luigi Nieri. Lui nega. E mentre qualcuno nella squadra del sindaco-chirurgo saluta con favore quest’ipotesi – «è preparato, conosce la macchina amministrativa – dice un assessore – e poi ha dato un grande contributo nella cabina di regia» – tra i democrat in Campidoglio spuntano alcuni mal di pancia: «Se questo è il nome che ci mandano da Palazzo Chigi allora significa che Roma non interessa» sbotta un esponente dem. E oggi il magistrato ‘acchiappamafiosì in prestito al Campidoglio Sabella, il cui nome rientra nella rosa dei papabili vicesindaco, ha avuto un malore durante una riunione in Sala Bandiere. Un collasso dovuto al caldo e allo stress. Subito soccorso dal ‘medicò Ignazio Marino è stato trasportato all’ospedale Umberto I. «Sta bene – assicura il primo cittadino – stiamo ridendo e mi dice ‘i criminali non stappino lo champagne!’». All’assessore verrà impiantato un pace-maker. E per vedere la giunta del Marino atto secondo, l’esecutivo che sancirà l’inizio della tanto sbandierata ‘fase 2’ dell’amministrazione, bisognerà attendere il ‘verdettò del ministro dell’Interno Angelino Alfano sulla relazione del prefetto Gabrielli che fotografa lo status di salute del Campidoglio dopo lo tsunami Mafia Capitale. Quindi, nonostante fervano i confronti politici e la ricerca di possibili nuovi innesti nell’esecutivo capitolino, nulla si chiuderà prima della prossima settimana. Se, in linea con le conclusioni del prefetto Gabrielli, dalla relazione di Alfano non emergerà la necessità di sciogliere il Comune per mafia, in Campidoglio sono «fiduciosi» di risolvere il rebus rimpasto dopo un paio di giorni. «Un minuto dopo la relazione del ministro avvieremo le riflessioni. Suppongo che Alfano abbia bisogno ancora di una decina di giorni» chiosa il senatore e commissario del Pd di Ostia Stefano Esposito. E un giorno cruciale potrebbe essere il 28 luglio quando il premier e segretario del Pd Matteo Renzi è atteso alla Festa dell’Unità di Roma: per quella data, forse, i giochi saranno chiusi.

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